Bisognerebbe forse chiedersi come si pone un ventenne di oggi di fronte al terrorismo che insanguinò il paese negli anni settanta del secolo scorso, a quale distanza da sé lo collochi, quale immagine ha della sua rappresentazione, per immaginare come si ponesse Georg Büchner di fronte al Terrore scatenato dalla rivoluzione francese. La stessa distanza […]
Continua a leggere...Chi si trovi a girare per la parte alta della città, a Zagabria, può imbattersi casualmente in un singolare museo. Sta nascosto dietro un’insegna appena visibile, sulla porta di strada. Si chiama “Museo delle relazioni infrante”. L’idea di chi l’ha concepito è stata di raccogliere ciò che resta dopo la fine di una storia sentimentale, […]
Continua a leggere...La cantante sta immobile in un cerchio di luce al centro della scena. I piedi piantati a terra, sul palcoscenico coperto da un tappeto plastico che offre un riflesso acquoso alla sua immagine. Sono solo i gesti delle mani a dare una voluta espressività alle parole che canta, versi che dicono del tempo che sfugge […]
Continua a leggere...Questo è teatro, come ci si poteva aspettare e prevedere. Diceva più o meno così l’assertivo titolo che una trentina d’anni fa ci aveva fatto conoscere Jan Fabre, in una lunga notte d’estate terminata solo con le prime luci dell’alba. Non lo conoscevamo, il ventiquattrenne artista di Anversa, del quale le note biografiche accreditavano soprattutto […]
Continua a leggere...Una rabbiosa denuncia della patologia del potere. Un anarchico e paradossale sberleffo nei confronti di ogni sua deformazione. Fu alla Biennale di Venezia, un paio d’anni fa, che Angélica Liddell fece irruzione rumorosa, se pur tardiva, anche sulle scene italiane. Lo spettacolo si chiamava El año de Ricardo, e il Riccardo del titolo era chiaramente […]
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