Politica ritmo parola. Sono i termini che nel tempo hanno fissato i confini entro i quali si muove il teatro di Maguy Marin in fuga dalla danza. Le sue linee guida, si potrebbe dire altrimenti. Era una ragazza dal viso senza spigoli e un sorriso un po’ ironico, trent’anni appena compiuti e un gusto molto […]
Continua a leggere...Il bianco e il nero si rispecchiano all’ingresso negli spazi del Mattatoio, cuore vibrante da sempre di Short theatre, anche se quest’anno il festival romano di settembre si allarga a occupare altri spazi più istituzionali, dal Vascello all’Argentina e oltre. Di un diafano biancore è il volto della bambola che Gisèle Vienne ha eletto a […]
Continua a leggere...Una marionetta che cerca di rompere i fili che la legano. Un arlecchino senza più padroni. Era questa forse l’immagine che restava impressa al termine delle prime apparizioni di Teshigawara Saburo sui nostri palcoscenici – era stato soprattutto il Comunale di Ferrara ad assumersi il compito di far conoscere in Italia il poliedrico artista giapponese. […]
Continua a leggere...Constanza Macras o la memoria del futuro. Fin dal suo primo emergere sulla scena europea, ed è ormai quasi un ventennio, l’artista porteña con base a Berlino ha posto al centro del suo lavoro il tema della memoria, individuale e collettiva, in rapporto con la più artificiosa delle invenzioni umane, il tempo. Era il severo […]
Continua a leggere...Ci vuole un grande palcoscenico come quello del teatro Argentina, a Roma, per accogliere convenientemente il grande vuoto in cui si dispiega l’acclamato Transverse orientation di Dimitris Papaioannou, già passato nei mesi scorsi a Napoli e Torino. Il regista e coreografo greco – ma sono categorie invecchiate e chissà quante altre cose ancora è Papaioannou […]
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