Questo è teatro, come ci si poteva aspettare e prevedere. Diceva più o meno così l’assertivo titolo che una trentina d’anni fa ci aveva fatto conoscere Jan Fabre, in una lunga notte d’estate terminata solo con le prime luci dell’alba. Non lo conoscevamo, il ventiquattrenne artista di Anversa, del quale le note biografiche accreditavano soprattutto […]
Continua a leggere...Un caposaldo delle avanguardie novecentesche, danzato dalla compagnia sul palcoscenico di un teatro di tradizione; una creazione che porta in scena all’interno di uno spazio non convenzionale quasi un centinaio di interpreti, una comunità consapevole della propria imperfezione ma non tanto da farsene condizionare. Fra questi due estremi, umani e linguistici, si inscrive l’ampio progetto […]
Continua a leggere...C’è, in Animali senza favola, l’ultimo lavoro di Simona Bertozzi, qualcosa di primordiale – la furia incontenibile della zoe si manifesta nella sua piena lucentezza – che si stempera in mobilità viscerale e provvisoria, in un’attesa carica di futuro. È una quiete che chiede alle danzatrici di restare in agguato: come un animale, percepire le […]
Continua a leggere...Qualcuno si è perso per strada o ne ha imboccata una diversa, per andare a esplorare altre zone dell’arte. Il senso di una continua proroga delle attese suscitate, e talora deluse, può aver generato nello spettatore un moto di impazienza. Ma conviene non perdere di vista quel che avviene dalle parti della nuova generazione teatrale […]
Continua a leggere...La cosa più facile da dire è che Alain Platel è uno dei pochi artisti della scena contemporanea dotati di un riconoscibile linguaggio e tuttavia capaci ogni volta di sorprendere lo spettatore. Come se nel suo gioco scenico provasse ogni volta, con una continua mossa del cavallo, a spostare di sbieco gli elementi che muove […]
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