Una lampada che oscilla bassa poco al di sopra del telone di plastica che copre una superficie vasta e irregolare. Le note tenui di una musica minimale e ripetitiva, spezzata a tratti da un segnale d’allarme. E poi sul fondo il manifestarsi di una presenza ancora indistinta, un lume che si accende dentro un secchio. […]
Continua a leggere...a F.Q. Si alza il sipario; si apre la veduta sul lago. Anton Čechov, Il gabbiano Ci sono spettacoli che restano impressi più di altri nella memoria dello spettatore. Sarà per via di immagini che più di altre si staccano dal fondo, prendendo una sorta di rilievo, in una sospensione che le apparenta a […]
Continua a leggere...1. Contro la rappresentazione Un teatro che non parla più? O ancor di più: un teatro contro la parola? Un pregiudizio antitestuale sembra venire addebitato a lungo al nuovo teatro che nasce negli anni Sessanta del Novecento. Il nuovo teatro che ha il volto del Living Theatre o di Carmelo Bene si identifica nel gesto […]
Continua a leggere...Giulio Cesare o della retorica. Quando nel 1997 va in scena per la prima volta la creazione che Romeo Castellucci ha tratto dal dramma di Shakespeare, l’artefice punta il dito sull’“impero retorico” – più vasto e tenace di qualsiasi impero politico, dice – che per diversi millenni ha regnato in Occidente. La sola pratica attraverso […]
Continua a leggere...La cosa più facile da dire è che Alain Platel è uno dei pochi artisti della scena contemporanea dotati di un riconoscibile linguaggio e tuttavia capaci ogni volta di sorprendere lo spettatore. Come se nel suo gioco scenico provasse ogni volta, con una continua mossa del cavallo, a spostare di sbieco gli elementi che muove […]
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