Non può non piacere Akram Khan. Il coreografo e danzatore anglo-bengalese si è imposto fra i nomi di maggior successo dell’attuale scena inglese con una danza di suadente piacevolezza che con una voluta confusione di stili miscela modernità e tradizione, oriente e occidente, movenze khatak e musica pop, tecniche del corpo e contributi multimediali, e non […]
Continua a leggere...Comincia con uno scoppio di rock Birth of prey della coreografa e danzatrice fiamminga Lisbeth Gruwez, guerriera della bellezza cara a Jan Fabre, riproposto a Prato dal festival Contemporanea. Ma subito i due musicisti tacciono, quando in mezzo a loro compare Gruwez. O meglio: a mostrarsi in un riquadro di luce è dapprima solo la […]
Continua a leggere...Sul finire degli anni sessanta del secolo scorso uno strano spettacolo deflagra nelle piazze e in altri spazi poco abituali al teatro. L’Orlando furioso che Luca Ronconi mette in scena dal poema dell’Ariosto, con il contributo drammaturgico non secondario del poeta Edoardo Sanguineti, rappresenta una vera e propria rivoluzione teatrale, pur sullo scorcio di un […]
Continua a leggere...Schubladen, dice il titolo. Cassetti. Come i contenitori che stanno allineati in primo piano, pieni di volumi, schedari, album di fotografie, dischi musicali. Più che una barriera o una linea di separazione della scena, sembrano creare un fuoco all’interno dello spazio, un geometrico luogo di convergenza degli sguardi e delle azioni. Più dietro ci stanno […]
Continua a leggere...In anni che ormai diventano lontani si era vista, a Parigi, la più emozionante Lulu che la memoria ricordi. Era una Susanne Lothar debordante di fisica vitalità, sotto la guida di Peter Zadek, così lontana dal personaggio fissato nell’immaginario collettivo da Louise Brooks nel film di Pabst. Capace di renderci ragione dello scandalo suscitato al […]
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