Archivio: Gianni Manzella

  • Heiner Müller, Guerra senza battaglia

    23 Gennaio 2011 - Gianni Manzella

    L’insegna circolare del Berliner Ensemble in alto sul cielo di Mitte, il quartiere centrale dell’antica capitale tedesca, era l’ultima immagine a cui guardava indietro chi attraversava l’innaturale confine fra le due parti della città divisa. Lasciandosi alle spalle il museo di Pergamo e quel mondo un po’ irreale di strade silenziose e pulite, in cui […]

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  • Nothing compares to you. Alain Platel a Torinodanza

    14 Novembre 2010 - Gianni Manzella

    Lo ricordiamo bene quello scatenato e struggente Bernadetje, ambientato fra le macchine di un autoscontro, che ci innamorò di Alain Platel. Da allora, ed è passato più di un decennio, Platel si è affermato sulla scena internazionale fra i pochi artisti davvero cruciali per interpretare la contemporaneità (mettiamo Marthaler, Jan Fabre, Rodrigo Garcia, Alvis Hermanis […]

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  • Lenz alla prova della “follia” di Hamlet

    13 Novembre 2010 - Gianni Manzella

    Il paradosso sull’attore che muove da Amleto. Ci si era arrestati davanti a questa soglia, qualche tempo fa, scrivendo della Morte di Danton di Lenz Rifrazioni alla reggia di Colorno, residenza ducale trasformata in manicomio e divenuta poi uno dei simboli dell’istituzione negata nelle battaglie condotte da Franco Basaglia. Cosa sono per noi quei personaggi […]

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  • Triste, visionario e finale. L’Avaro delle Albe

    15 Aprile 2010 - Gianni Manzella

    È figlio dei tempi questo Avaro del Teatro delle Albe. Triste visionario e finale. Come potrebbe essere diversamente, del resto. Anche lo spettatore meno avvertito sa ormai che Molière non è (più) soltanto l’autore di trovate farsesche messe in parrucca, sa che le sue commedie hanno un fondo nerissimo, che con i suoi Tartufo e […]

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  • Il segno leggero del vaudeville. La presidentessa secondo Massimo Castri

    16 Gennaio 2010 - Gianni Manzella

    Una volontà politica del teatro esiste ancora? E dove possiamo rintracciarla, oggi? Sono domande che ritornano di quando in quando alla mente dello spettatore. E tanto più davanti al lavoro di Massimo Castri che da uomo di libri prima che di scena, in anni lontani, aveva tentato di ripensare la prospettiva del teatro politico, affiancando […]

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