Un sipario dorato chiude la luce del proscenio. Lì davanti la protagonista si esibisce in una danza molto sensuale sulle note di una versione da jazz club di Je crois entendre encore, la celebre romanza de Les pêcheurs de perles di Bizet. Quel sipario dorato, lo ricordiamo molto bene. Suscita ricordi di lontani amati spettacoli […]
Continua a leggere...L’ingombrante aggettivo “distopico”, sia che alluda a una utopia negativa o a una realtà immaginaria del futuro percepibile nel presente, sembra condannare Fahrenheit 451 a un destino di profezie mancate che dalla rivoluzionaria Stella rossa di Aleksandr Bogdanov arriva al 2001 dell’Odissea di Kubrick. Non sembra questo lo spirito con cui i tre artefici di […]
Continua a leggere...Di cosa è fatto un uomo? Le percentuali di elementi chimici che scorrono veloci e implacabili sul fondale non ce lo dicono e del resto la fisica quantistica è andata molto più avanti nel corso di un secolo. Tutto è divenire, anche la materia più dura nel tempo si sfarina. Lo sa bene il teatro, […]
Continua a leggere...Il passo dalla scena di Pinter e Beckett, un po’ la summa della drammaturgia del secondo Novecento colta anche nelle pieghe meno esplorate, alla “tragedia rustica d’argomento abruzzese” di Gabriele D’Annunzio non è breve né privo d’insidie. E certo devono avere meditato Dario Marconcini e Giovanna Daddi la scelta di mettere mano a La figlia […]
Continua a leggere...Politica ritmo parola. Sono i termini che nel tempo hanno fissato i confini entro i quali si muove il teatro di Maguy Marin in fuga dalla danza. Le sue linee guida, si potrebbe dire altrimenti. Era una ragazza dal viso senza spigoli e un sorriso un po’ ironico, trent’anni appena compiuti e un gusto molto […]
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