Christoph Marthaler o la dissoluzione del linguaggio. Fin dal suo apparire sulla scena internazionale, sulla metà degli anni novanta del secolo scorso, il geniale regista zurighese ha preso a bersaglio il linguaggio degli “specialisti”, trincerati nel bunker della propria casta o racchiusi a forza in uno spazio comune da cui non possono o non vogliono […]
Continua a leggere...Portogallo, mio rimorso, dicevano i versi del poeta, in quegli anni lontani in cui ci si innamorava del lontano paese posto sulla soglia d’Europa. Ultimo lembo di terra davanti all’oceano. Dove la terra finisce e il mare comincia, per dirla con un altro poeta (ma Saramago ribaltava i due termini della formula di Camões). E […]
Continua a leggere...Un vecchio e un bambino si presero per mano e andarono insieme incontro agli applausi, al termine del conturbante Bros di Romeo Castellucci. L’inizio e la fine, l’alfa e l’omega della creazione si potrebbe dire, entro cui è racchiuso lo spettacolo, evento conclusivo del festival internazionale diretto da Paola Tripoli al LAC, acronimo che sta per […]
Continua a leggere...Difficile essere un dio, dicevano i fratelli Arkadij e Boris Strugackij – e Mundruczó Kornél al loro seguito. Non è facile nemmeno essere figlio di una divinità della scena, viene da aggiungere. Metti il giovane Konstantin Treplëv, il protagonista del Gabbiano di Čechov. È figlio di una famosa attrice. Ha scritto un dramma che si […]
Continua a leggere...Labirinti di tempo. Vengono in mente i “sentieri che si biforcano” di cui parlava un folgorante racconto di Borges. Siamo invece al teatro Argentina dove RomaEuropa festival ha portato l’ultima altrettanto spiazzante creazione di Mundruczó Kornél, geniale regista ungherese mai uguale a se stesso, capace com’è di cambiare ogni volta lo stile della lotta, per […]
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