Alla base del faro non c’è luce. Uno spettacolo parlato. Un bisogno di parole, di prendere la parola percorre a folate Dopo la battaglia. Le parole per dire lo spirito dei tempi e un disagio personale che è dell’artista ma si trasmette allo spettatore. A lungo lo spettacolo sembra non voler cominciare. Bisbiglii, voci fuori […]
Continua a leggere...Forse non è proprio come quando i fuoriusciti dello Squat theatre fecero irruzione a ovest, in un mondo ancora diviso da un sipario di ferro, trascinando gli spettatori dentro la loro casa occupata dove Andy Warhol conviveva con Dostoevskij e veniva ucciso da Ulrike Meinhof. Però qualcosa ce li ricorda, quest’altra tribù di ungheresi che, […]
Continua a leggere...1. No, non è una “generazione”, se dietro questo termine si vuole intendere la rivendicazione di un distacco dalle esperienze precedenti o un insolente spirito di gruppo. Loro, i più giovani, a sentir parlare di generazione non ci stanno tanto. Tutt’al più si sentono complici, lo si vede da come partecipano l’uno al lavoro dell’altro. […]
Continua a leggere...Si inizia con una lezione sulla forma degli ideogrammi cinesi, sul loro prendere forma sotto il tocco del pennello, in un gesto pittorico che ne svela anche il significato nascosto: come quel semplice tronco tracciato dall’alto verso il basso che deve mettere radici per diventare albero e quando il segno si moltiplica si trasforma in […]
Continua a leggere...A Berlino, a Berlino, a Berlino. A chi si interroga sulla crisi della regia nel teatro attuale non si può che consigliare un viaggio nella capitale tedesca, che i voli low cost rendono ormai più facile della gita a Chiasso cui da ragazzi ci sollecitavano i maestri. Si può per esempio andare a vedere come […]
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