Lo ricordiamo bene quello scatenato e struggente Bernadetje, ambientato fra le macchine di un autoscontro, che ci innamorò di Alain Platel. Da allora, ed è passato più di un decennio, Platel si è affermato sulla scena internazionale fra i pochi artisti davvero cruciali per interpretare la contemporaneità (mettiamo Marthaler, Jan Fabre, Rodrigo Garcia, Alvis Hermanis […]
Continua a leggere...Il paradosso sull’attore che muove da Amleto. Ci si era arrestati davanti a questa soglia, qualche tempo fa, scrivendo della Morte di Danton di Lenz Rifrazioni alla reggia di Colorno, residenza ducale trasformata in manicomio e divenuta poi uno dei simboli dell’istituzione negata nelle battaglie condotte da Franco Basaglia. Cosa sono per noi quei personaggi […]
Continua a leggere...È figlio dei tempi questo Avaro del Teatro delle Albe. Triste visionario e finale. Come potrebbe essere diversamente, del resto. Anche lo spettatore meno avvertito sa ormai che Molière non è (più) soltanto l’autore di trovate farsesche messe in parrucca, sa che le sue commedie hanno un fondo nerissimo, che con i suoi Tartufo e […]
Continua a leggere...Voglio iniziare la nostra conversazione partendo dall’idea di tradizione: nel suo lavoro confluiscono due tradizioni importanti della storia culturale italiana, non soltanto due tradizioni teatrali ma anche due tradizioni sociali del teatro, se così si può dire. Da un lato la tradizione del teatro napoletano, una cultura che non è soltanto una pratica scenica ma […]
Continua a leggere...La scena di Alvis Hermanis stavolta non odora. Di fronte alle stanze decrepite del suo Long life, alla comune hippie dello splendido The sound of silence, davanti alla camera misera di Sonja si era assaliti immediatamente da un odore, la cui dominante piombava lo spettatore nell’atmosfera dello spettacolo. Era nostalgico l’odore di The sound of silence, […]
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