Una grande sala dalle alte pareti tutte rivestite di un legno né chiaro né scuro, con un’ostinata aria di vecchio, l’aria delle cose fuori moda senza essere state ancora consumate dal tempo. Un bunker che è anche uno smisurato armadio guardaroba, pieno di cassetti e di ante e di scomparti che possono contenere di tutto, […]
Continua a leggere...In diverse occasioni hai detto che per te la scena è come un luogo di cerimonie per i nostri fantasmi. La presenza di manichini, oggetti antropomorfi e bambole accanto a figure umane nei tuoi spettacoli è un modo di interrogare il rapporto tra corpo vivente e corpo artificiale (il simulacro)? Il mio lavoro nasce […]
Continua a leggere...Vorrei partire dal titolo che hai scelto per il nuovo lavoro, Questo buio feroce: da un lato è una formula evocativa che può essere riempita di significati diversi, di fronte allo spettacolo, ma d’altro canto è anche, per chi lo conosce, il titolo dell’ultimo libro scritto da Harold Brodkey, che del resto tu citi esplicitamente. […]
Continua a leggere...Dal fumo che si spande sul palco, colorato di rosso e verde, si solleva prima un braccio, poi due gambe nude che si incrociano mostrando ai piedi un paio di domestiche babbucce. Distesa sulla schiena la ragazza si spoglia lentamente, nell’oscurità della scena, accompagnata dalla musica d’occasione suonata da una formazione da camera di orchestrali […]
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