• Ecco i Premi Ubu 2012. Vince The coast of utopia

    Sono stati consegnati ancora una volta nello storico Piccolo Teatro Grassi di via Rovello, a Milano, i titoli assegnati dalla votazione di cinquantaquattro referendari.

    Ecco i vincitori dei Premi Ubu 2012:
    Spettacolo dell’anno: The Coast of Utopia di Tom Stoppard, regia di Marco Tullio Giordana (Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Zachar Produzioni)
    Miglior regia: Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, regia di Antonio Latella (Ert-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile di Catania)
    Miglior scenografia: Lino Fiorito (Giù)
    Miglior attore: Saverio La Ruina (Italianesi)
    Miglior attrice: Daria Deflorian (Reality e L’origine del mondo)
    Miglior attore non protagonista: Fausto Russo Alesi (Santa Giovanna dei macelli)
    Miglior attrice non protagonista ex aequo in ordine alfabetico: Federica Santoro (L’origine del mondo); Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio)
    Nuovo attore o attrice (under 30): Lucrezia Guidone; gli attori e le attrici di Punta Corsara (Mirko Calemme Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Antonio Stornaiuolo, Giovanni Vastarella)
    Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica: L’origine del mondo di Lucia Calamaro
    Nuovo testo straniero: The Coast of Utopia di Tom Stoppard
    Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Richard III da William Shakespeare, regia di Sam Mendes (The Old Vic, BAM – Brooklyn Academy of Music, Neal Street – London)

    Premi speciali:
    Dom la cupola del Pilastro di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna.
    Il Funaro – centro culturale di Pistoia fondato e condotto da Massimiliano Barbini, Lisa Cantini, Antonella Carrara, Mirella Corso, Francesca Giaconi di Teatro Studio Blu – per l’attività di residenza e formazione artistica, per il proficuo dialogo con la critica e per l’apertura alla scena internazionale nonostante l’assenza di finanziamenti pubblici.
    Claudio Morganti per la coerenza e l’ostinazione di un percorso artistico, laboratoriale e intellettuale che attraverso la fondamentale distinzione tra teatro e spettacolo, elaborata anche nel Serissimo metodo Morg’hantieff, riafferma l’autonomia poetica della scena.
    Anatolij Vasil’ev per il triennale progetto Pedagogia della scena (Fondazione di Venezia – Euterpe Venezia, Scuola Paolo Grassi – Fondazione Scuole Civiche di Milano), corso di formazione dove gli allievi sono futuri pedagoghi con i quali il regista ha costruito, attraverso il metodo degli etjud, un’esperienza di forte relazione personale e artistica, ponendo le basi per istituire una vera e propria scuola internazionale nella cornice unica della città di Venezia.
    Eresia della felicità di Marco Martinelli/Teatro delle Albe (Santarcangelo e Venezia), una straordinaria alchimia di poesia majakovskijana ed energia adolescente, afflato pedagogico e domande teatrali, innervata nella vocazione “asinina” e “dionisiaca” di un maestro-bambino intento, con l’intero percorso della non-scuola, a “salvare il mondo coi ragazzini”.

    Hanno partecipato al referendum del Premi Ubu 2012
    Carmelo Alberti, Nicola Arrigoni, Antonio Audino, Anna Bandettini, Rossella Battisti, Andrea Bisicchia, Mario Brandolin, Giorgio Sebastiano Brizio, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Moreno Cerquetelli, Mario Cervio Gualersi, Tommaso Chimenti, Rita Cirio, Sergio Colomba, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Titti Danese, Tiberia de Matteis, Stefano de Stefano, Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Gigi Giacobbe, Graziano Graziani, Maria Grazia Gregori, Enrico Groppali, Gerardo Guccini, Osvaldo Guerrieri, Katia Ippaso, Fausto Malcovati, Gianni Manzella, Fernando Marchiori, Enrico Marcotti, Massimo Marino, Leonardo Mello, Renata M. Molinari, Laura Novelli, Valeria Ottolenghi, Renato Palazzi, Laura Palmieri, Egidio Pani, Carlo Maria Pensa, Andrea Pocosgnich, Magda Poli, Oliviero Ponte di Pino, Walter Porcedda, Domenico Rigotti, Gabriele Rizza, Rodolfo Sacchettini, Attilio Scarpellini, Cristina Ventrucci, Gherardo Vitali Rosati, Silvana Zanovello, Ettore Zocaro.

    Il referendum dei Premi Ubu 2012

    Riportiamo di seguito le preferenze indicate da ciascuno alla prima tornata, che richiedeva di pronunciarsi sulle seguenti voci:

    1. Spettacolo dell’anno
 2. Miglior regia
 3. Miglior scenografia 
4. Miglior attore
 5. Miglior attrice
 6. Miglior attore non protagonista
 7. Miglior attrice non protagonista
 8. Nuovo attore o attrice (under 30) 
9. Nuovo testo italiano o miglior ricerca drammaturgica 
10. Nuovo testo straniero
 11. Premi speciali riguardanti categorie di collaboratori agli spettacoli non comprese nell’elenco indicato o iniziative di particolare interesse attinenti alla scena, alla scrittura, all’organizzazione 
12. Miglior spettacolo straniero presentato in Italia
    N.B. I voti contrassegnati da un asterisco non sono validi perché non rispondono ai requisiti richiesti.

    Carmelo Alberti
    1. Quello che prende gli schiaffi regia di Glauco Mauri; Santa Giovanna dei macelli regia di Luca Ronconi.; Non si uccidono così anche i cavalli? regia di Gigi Dall’Aglio.
 2. Damiano Michieletto, Il ventaglio; Luca Ronconi, Mistero; Maurizio Scaparro, Eleonora, ultima notte a Pittsburgh.
 3. Antonio Fiorentino, I giganti della montagna regia di Giuseppe Dipasquale; Margherita Palli, Santa Giovanna dei macelli regia di Luca Ronconi; Maria Spazzi, Settimo (La fabbrica e il lavoro) regia di Serena Sinigaglia.
 4. Saverio La Ruina, Italianesi; Giuseppe Battiston, Macbeth regia di Andrea De Rosa; Franco Branciaroli, Servo di scena regia di Franco Branciaroli.
 5. Mascia Musy, Trovarsi regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi; Ottavia Piccolo, L’arte del dubbio regia di Sergio Fantoni; Elisabetta Pozzi, Elektra regia di Carmelo Rifici.
 6. Gianni De Lellis, Tutto per bene regia di Gabriele Lavia; Paolo Mazzarelli, Macbeth regia di Andrea De Rosa; Daniele Griggio, Servo di scena regia di Franco Branciaroli.
 7. Elisabetta Valgoi, Un tram che si chiama desiderio regia di Antonio Latella; Marta Richeldi, Elektra regia Carmelo Rifici. 
9. O a Palermo o all’inferno – 27 maggio 1860 regia di Mimmo Cuticchio (anche drammaturgia e scene); Balkan Burger (è la storia di Razna che visse più volte) (Stefano Massini) regia di Stefano Massini; Il Castello. Trittico: Frieda. Il segreto di Amalia. Progetti di Olga. (Giorgio Barberio Corsetti con Fattore K) regia Giorgio Barberio Corsetti (anche adattamento).
 10. The Coast of Utopia (Tom Stoppard) regia di Marco Tullio Giordana; Colazione da Tiffany (Truman Capote) regia di Piero Maccarinelli. 
11. Teatri Storici dell’Emilia Romagna, dodici dei quali sono stati danneggiati dal terremoto del maggio scorso. Il premio è un incoraggiamento ai cittadini, agli operatori e agli artisti che abitano quei teatri perché tornino presto a essere pienamente vitali; Gianfranco De Bosio, un uomo di scena che meriterebbe più che un premio, per la sua dedizione al lavoro teatrale, frequentato con vari ruoli, dalla messinscena teatrale e lirica all’insegnamento e all’organizzazione di importanti iniziative artistiche. De Bosio è artefice e testimone attivo di una parte importante della nostra storia politica, culturale e teatrale, la cui presenza è ancor più necessaria in un’età di passaggio verso i nuovi linguaggi; Teatro di Buti: è un’esperienza che si collega alla rimodulazione del linguaggio teatrale fra straniamento ed epicità, ma ha costituito in questi anni un ambito di ricerca e di sperimentazione per artisti di varie provenienza e formazione.
 12. Richard III da William Shakespeare; regia di Sam Mendes; int. Kevin Spacey; cop. The Old Vic, BAM – Brooklyn, Academy of Music, Neal Street – London (Gran Bretagna-Usa); Einstein on the Beach (nuovo allestimento) di Robert Wilson e Philip Glass; cor. Lucinda Childs p. Pomegranate, Arts Inc. e altri (Usa- Gran Bretagna); Hamlet di William Shakespeare r. Thomas Ostermeier, Schaubühne Berlin (Germania).

    Nicola Arrigoni
    1. Un tram che si chiama desiderio regia di Antonio Latella, su quel tram che si chiama desiderio Antonio Latella carica un’angoscia che si stempera nello svolgersi della trama, ma che s’incide con impietosa intensità senziente nello spettatore; The Coast of Utopia di Marco Tullio Giordana, per la voglia di pensare un teatro mondo, per la capacità di trasfondere  nella scena l’esigenza di inventarsi una prospettiva di senso al nostro presente. 
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio e Francamente me ne infischio. Per la capacità di Latella non solo di leggere ma soprattutto di de-costruire i testi e di trarre da essi quell’eternità che li invera nella scena, li rende contemporanei, interrogazioni sul nostro esserci, anche nel caso della drammaturgia un po’ mélo dell’America del dopoguerra; Massimiliano Civica per Attraverso il furore, lavoro di assoluto e stupefacente rigore che conferma la qualità di un regista che ha saputo fare del sottrarre un motivo di ricchezza per il teatro.
 3. Annelisa Zaccheria ha realizzato scheletri di un interno borghese: una porta sul fondo che dà sul nulla, un letto, un frigo, una vasca e pochi altri elementi, tutti bianco laccati che finiscono con essere segni della mente di Blanche Dubois; Guido Buganza per la scenografia di Elektra e per la sua opera di alto e intelligente artigianato artistico che sa trasformare ambienti e situazioni drammatiche.
 4. Gli attori di Teatro Sotterraneo per Homo ridens perché stanno rivoluzionando l’idea di ‘recitazione’, perché usano la tradizione dello stare in scena con una sfrontata naturalezza che diverte e spiazza e sa dire con pungente ironia del ‘disagio della nostra civiltà’; Stefano Randisi ed Enzo Vetrano per lo splendido Totò e Vicé, una poesia d’attore che conferma come la coppia di interpreti abbia raggiunto una sintonia di assoluta e straziante bellezza. 
5. Laura Marinoni per la sua fisica, sensuale, infantile, dolcissima e crudele Blanche Dubois in Un tram che si chiama desiderio; Isabella Ragonese per Taking Care of Baby dell’Accademia degli Artefatti e per la costanza e forza di un’attrice che sa dare il meglio di sé ogni volta, che non teme le sfide, anche le più ardue. 
6. Diego Sepe in Attraverso il furore per la capacità con un alzar di sopracciglio di disegnare uno stato d’animo, di sottolineare le ferite dell’anima; gli attori di Educazione fisica di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco per l’energia di uno stare in scena che denuncia il disagio della gioventù di oggi.
 7. Elisabetta Valgoi per la rassegnata femminilità di Stella in Un tram che si chiama desiderio e per la rara dote di essere vera, sempre in equilibrio fra narrato ed essere; Mariangela Granelli per la costanza, la passione, la determinazione nel dare spessore al suo essere attrice al servizio del regista, della vicenda narrata in nome di un sentire alto del senso del teatro.
8. Sara Bonaventura del Teatro Sotterraneo.
 9. Attraverso il furore, le tre storie di Armando Pirozzi legate ai sermoni di Meister Eckhart per l’incisività e secchezza di una scrittura che alla narrazione ellittica impone le briglie di una parola che risuona nel fondo dell’anima.
 10. Rosso di John Logan per un racconto che restituisce con potenza evocativa il travaglio creativo di Mark Rothko, uno dei più grandi artisti-filosofi del ’900, per il quale “la pittura è quasi interamente pensiero. 
11. Eresia della felicità di Teatro delle Albe, per la capacità di fare del teatro una (non) scuola che indica ai ragazzi il modo di porsi con poesia e intensità sulla scena del mondo e scuotere le coscienze degli adulti; Balletto Civile di Michela Lucenti per la determinazione con cui il gruppo persegue una sua personale e coerente ricerca fra teatro e coreografia, in nome di un’etica che si traduce in estetica spesso urtante, ma mai banale; Pietro Valenti per la determinazione e l’attenzione con cui porta avanti da anni il ruolo di direttore artistico di Ert, per il coraggio delle scelte, per l’attenzione agli artisti e alla loro creatività, per il dialogo che intesse col pubblico e soprattutto per aver realizzato compiutamente il ruolo del teatro pubblico nella comunità.
 12. Caligula di Albert Camus, regia di Eimuntas Nekrošius conferma la forza del regista lituano, la capacità di leggere i testi e soprattutto costruire situazioni, immagini che hanno la forza dell’eterno e incidono sul nostro modo di vedere il presente, frequentando una bellezza che ammutolisce e incanta; Racconti africani di Krzysztof Warlikowski per la capacità di costruire rappresentazioni di mondi, di interrogarsi sulle grandi tematiche dell’esistenza: l’amore, la morte, il sesso, il denaro, la malattia, la vecchiaia; Mariti di Ivo Van Hove, elaborazione del lutto di una generazione di uomini in cerca di fuga e che alla fine – non si sa se rigenerati – tornano a casa con qualche dono per i loro figli, come dire tornano nei ranghi dopo la loro infantile rivoluzione e fuga dalla vita da grandi.

    Antonio Audino
    1. Ubu Roi di Roberto Latini; Pro Patria senza prigioni, senza processi di Ascanio Celestini; Il velo nero del pastore di Romeo Castellucci. 
2. Francesco Frangipane per Prima di andare via; Roberto Latini per Ubu Roi. 
4. Ciro Masella per Ubu Roi di Roberto Latini.
 5. Monica Demuru per Bellas mariposas.
 8. Gli attori della compagnia Punta Corsara.
 9. Prima di andare via di Filippo Gili; Italianesi di Saverio La Ruina; Totò e Vicé di Franco Scaldati.
 10. Clôture de l’amour di Pascal Rambert.
 11. Eresia della felicità di Marco Martinelli; Franco Scaldati per la sua opera.

    Anna Bandettini
    1. Santa Giovanna dei macelli di Luca Ronconi. 
2. Giorgio Barberio Corsetti per Il Castello; Marco Tullio Giordana per The Coast of Utopia.
 4. Marco Cavalcoli Discorso alla Nazione. 
5. Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità; Simona Malato per Richard III (overu la nascita dû novu putiri). 
6. Daniele Russo A Santa Lucia regia di Geppy Gleijeses. 
7. Arianna Scommegna La palestra. 
8. Roberta Caronia.
 9. La belle joyeuse di Gianfranco Fiore; Reality di Lucia Calamaro.
 10. The Coast of Utopia; Sangue sul collo del gatto. 
11. Eresia della felicità regia di Marco Martinelli; Centrale fies – Dro per il progetto artistico complessivo; sviluppi; progetto Pedagogia della scena di Anatolij Vasil’ev.
 12. Hamlet regia di Thomas Ostermeier; Booty Looting coreografia Wim Vandekeybus.

    Rossella Battisti
    1. L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro.
 2. Marco Tullio Giordana per The Coast of Utopia.
 3. Daniela Dal Cin per l’Edipo re di Marco Isidori.
 4. Eros Pagni ne L’igiene dell’assassino. 
5. Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno.
 6. Danilo Nigrelli Giulio Cesare; Francesco Bonomo I masnadieri.
 7. Cristina Pasino ne I masnadieri regia di Lavia.
 8. Lucrezia Guidone e Fabrizio Falco.
 9. Idoli di Carrozzeria Orfeo; Italianesi di Saverio La Ruina.
 10. The Coast of Utopia per la regia di Marco Tullio Giordana.
 11. Giovanni Guerrieri per Abram e Isac de I sacchi di sabbia.
 12. Richard III con Kevin Spacey, Le centaure et l’animal di Bartabas, Tokyo Notes di Oriza Hirata.

    Franco Bisicchia
    1. Amleto². Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche di Filippo Timi; Un tram che si chiama desiderio di Antonio Latella.
 2. Andrée Ruth Shammah (Esequie solenni); Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio). 
3. Maurizio Fercioni (Esequie solenni); Rem Koolhaas (Le Baccanti e Prometeo). 
4. Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia); Filippo Timi (Amleto². Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche); Graziano Piazza (L’amante).
 5. Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio); Galatea Ranzi (Mistero doloroso); Patrizia Milani (Spettri).
 6. Michele Altamura (L’arte della commedia); Gianluigi Fogacci (Santa Giovanna dei macelli).
 7. Lucia Lavia (Tutto per bene); Giovanna Di Rauso (La governante).
 8. Roberto Alighieri.
 9. Esequie solenni (di Antonio Tarantino); L’origine del mondo, ritratto di un interno (di Lucia Calamaro); Il ritorno (di Carlotta Clerici). 
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard.
 11. Festival di Castrovillari; Duda Paiva – Teatro di figura. 
12. Richard III (regia di Sam Mendes).

    Mario Brandolin
    1. Un tram che si chiama desiderio (regia Antonio Latella); Eresia della felicità a Venezia (regia Marco Martinelli).
 2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); Marco Martinelli (Eresia della felicità); Ugo Chiti (L’abissina). 
3. Margherita Palli (Servo di scena) 
4. Giuseppe Battiston (Macbeth); Filippo Timi (Amleto². Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche).
 5. Isa Danieli (L’abissina); Lucilla Morlacchi (Lo schifo); Giuliana Lojodice (Così è (se vi pare)).
 6. Luciano Virgilio (Così è (se vi pare)); Tommaso Cardarelli (Servo di scena).
 9. L’uomo della sabbia di Menoventi; Idoli di Dario De Luca; L’abissina di Ugo Chiti.
 11. Stefano Massini (per il repertorio, Lo schifo, Balkan Burger, L’arte del dubbio). 
12. Hamlet regia Thomas Ostermaier; La Divina Commedia da Dante di Eimuntas Nekrošius.

    Giorgio Sebastiano Brizio
    1. Sangue sul collo del gatto e Fatzer Fragment/Getting Lost Faster Fragment di Fabrizio Arcuri; Totò e Vicé di Vetrano/Randisi.
 2. Fabrizio Arcuri per Fatzer Fragment/Getting Lost Faster Fragment. 
3. Guido Buganza per Elektra di Rifici; Lino Fiorito per Giù di Scimone; Daniela Dal Cin per Edipo re.
 4. Sandro Lombardi per Un amore di Swann. 
5. Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità.
 6. Alejandro Bruni Ocaña per Rosso. 
7. Sandra Soncini per Sangue sul collo del gatto.
8. Lucrezia Guidone.
 9. Giù di Spiro Scimone; Italianesi di Saverio La Ruina; La merda di Cristian Ceresoli. 
10. Fatzer Fragment/Getting Lost Faster Fragment di Bertolt Brecht. 
11. Volume Allemandi Sfidare il vento di Martone/Davico Bonino su spettacoli/conferenze per i 150 Unità d’Italia curati dal TST; Gigi Cristoforetti per le 10 edizioni di Torinodanza; Max Giovara per il trittico sulle nuove icone pop/music (Bowie/Reed/Marley) come fonte ispirativa per drammaturgie allargate; nuovo gruppo: Kronoteatro di Albenga per Pater Familias; il Funaro – centro culturale di Pistoia.
 12. 33 tours et quelques seconds dei libanesi Rabih Mroué e Lina Saneh.

    Claudia Cannella
    1. Un tram che si chiama desiderio regia di Antonio Latella; The Coast of Utopia regia di Marco Tullio Giordana. 
2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); Enzo Vetrano e Stefano Randisi (Trovarsi, ma più in generale per il loro percorso nell’opera pirandelliana).
 3. Daniela Dal Cin (Edipo re/Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa); Maria Spazzi (Settimo/Piccolo Teatro); Lino Fiorito (Giù/Spiro Scimone).
 4. Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia); Michele Sinisi (L’arte della commedia); Rosario Lisma e Alberto Astorri (Lotta di negro e cani). 
5. Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio).
 6. Alessandro Averone (Non si uccidono così anche i cavalli?); Denis Fasolo (The Coast of Utopia); Filippo Dini (La palestra).
 7. Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio); Arianna Scommegna (La palestra); Monica Samassa (Il diario di Maria Pia).
 8. Alejandro Bruni Ocaña; Matthieu Pastore; Federica Rosellini.
 9. Il diario di Maria Pia di Fausto Paravidino (Teatro Regionale Alessandrino); Esequie solenni di Antonio Tarantino (Teatro Franco Parenti); Atto finale – Flaubert di Mario Perrotta (Itc Teatro dell’Argine).
 10. Rosso di John Logan (Teatro dell’Elfo); Non si uccidono così anche i cavalli? di Horace McCoy (Fondazione Teatro Due di Parma); The Coast of Utopia di Tom Stoppard (Teatro Stabile di Torino/Teatro di Roma/Zachar Produzioni)
11. Eresia della felicità/Teatro delle Albe-Ravenna Teatro-Santarcangelo 41 per come Marco Martinelli ha saputo creare una magica alchimia tra il mondo degli adolescenti e le parole di Majakowskij, pedagogia e anarchia che diventano teatro; gli Oblivion, raro esempio di teatro nazional-popolare di qualità, capace di giocare con la musica e il teatro, la satira e l’intrattenimento, la nostalgia e la modernità con arguzia, alta professionalità e divertita intelligenza; Compagnia Cuocolo-Bosetti, per il loro teatro fatto in casa dove l’ordinario diventa straordinario e l’esperienza autobiografica dei luoghi crea una perturbante empatia con lo spettatore. 
12. Bastard! di Duda Paiva; Le chant du Dindon di Cirque Théâtre Rasposo; Infinita di Familie Flöz.

    Roberto Canziani
    1. Un tram che si chiama desiderio.
 2. Romeo Castellucci (Attore, il tuo nome non è esatto).
 3. Pier Paolo Bisleri (Un amore di Swann).
 5. Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio).
 8. vedi Premi Speciali.
 9. vedi Premi Speciali.
 11. A me l’annata è parsa abbastanza triste e priva di spunti, almeno nell’ambito di ciò che chiamo il teatro generalista, quello a cui fanno di solito riferimento le assegnazioni principali dei Premi Ubu. Credo che in uno spazio meno ingessato – questo dei Premi Speciali – sia possibile segnalare e sperare di veder riconosciuto, se non premiato, qualcuno di quei gruppi, di quegli artisti, e qualcuna di quelle novità italiane, che mi sembrano l’unica nota vitale in questa stagione 2011/2012 in cui, per il resto, ho faticato a trovare nomi e titoli meritevoli. 
Mi pare abbia anche valore il fatto che tutti, più o meno, fra loro, siano passati attraverso i ripetuti filtri e le eliminatorie del Premio Scenario, del Premio Tuttoteatro – Cappelletti, del Premio Rete Critica, del Premio Nuove Realtà e di altri momenti selettivi, prima di conquistarsi un posto al sole dei festival e delle programmazioni dei teatri.
 L’intraprendente Matteo Latino (T/S teatrostalla) con Infactory, le invenzioni artigianali di Marco Sgarbi e Giulio Costa in Giro solo esterni con anedotti, il lavoro di scena e di drammaturgia di Carrozzeria Orfeo (Massimiliano Setti, Gabriele Di Luca e Luisa Supino, con cinque belle produzioni in soli 4 anni), la vitalità esplosiva di Licia Lanera e dei suoi compagni di Fibre Parallele, il tandem di Cristian Ceresoli e Silvia Gallerano inventori di La merda, il teatro minuscolo del duo Carullo-Minasi (Due passi sono), l’irresistibile ascesa dei Menoventi. Ecco, mi sembrano stelle brillanti di nuova luce in un cielo dove i vecchi astri appaiono sempre più deboli e più stanchi. 
12. Berlin Elsewhere (Constanza Macras/Dorky Park) nella stagione 2011/12 di Teatro Contatto.

    Moreno Cerquetelli
    1. Un tram che si chiama desiderio (regia di Antonio Latella). 
2. Gabriele Lavia, Tutto per bene.
 3. Fabrizio Plessi, L’opera da tre soldi (regia di Luca De Fusco).
 4. Franco Branciaroli per Servo di scena (regia di Franco Branciaroli). 
5. Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio (regia di Antonio Latella).
 6. Maurizio Donadoni per Otello (regia di Nanni Garella).
 7. Roberta Caronia per The Coast of Utopia.
 8. Vincenzo Nemolato.
 9. Amleto². Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche (regia di Filippo Timi)
 10. Fatzer Fragment/Getting Lost Faster (regia di Fabrizio Arcuri). 
11. Teatrino Giullare per il recupero della tradizione nell’innovazione; Aldo morto. Tragedia per un nuovo stile nel teatro civile. 
12. Le centaure et l’animal di Bartabas.

    Mario Cervio Gualersi
    1. The Coast of Utopia.
2. Marco Tullio Giordana (The Coast of Utopia); Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio);
Cesare Lievi (Il principe di Homburg).
3. Stefania Battaglia (Satyricon); Gianni Carluccio (The Coast of Utopia); Josef Frommwieser (Il principe di Homburg).
4. Ferdinando Bruni (Rosso); Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia); Massimo Verdastro (Satyricon).
5. Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio); Maria Paiato (Santa Giovanna dei macelli); Isabella Ragonese (Taking Care of Baby; La commedia di Orlando).
6. Luigi Diberti (The Coast of Utopia); Paolo Pierobon (Santa Giovanna dei macelli); Alessandro Schiavo (Satyricon).
7. Mariangela Granelli (Elektra); Lucia Mascino (Amleto². Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche di Timi); Sandra Toffolatti (The Coast of Utopia).
8. Fabrizio Falco; Maria Alberta Navello; Lucrezia Guidone.
9. Esequie solenni (di Antonio Tarantino); Senza famiglia (di Magdalena Barile); Italianesi (di Saverio La Ruina).
10. The Coast of Utopia (di Tom Stoppard); Occidente solitario (di Martin McDonagh); Abbastanza sbronzo da dire ti amo? (di Caryl Churchill).
11. Il Funaro – centro culturale di Pistoia; Muta Imago per il progetto Displace; Compagnia Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi per la sezione Teatro del Florence Queer Festival.
12. Richard III (regia di Sam Mendes); Hamlet (regia di Thomas Ostermeir); Tre sorelle di Anton Cechov (regia di Lev Dodin).

    Tommaso Chimenti
    1. Un tram che si chiama desiderio (Antonio Latella); Ubu Roi (Roberto Latini).
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio.
3. Massimo Schuster (Western); Lino Fiorito (Giù).
4. Daniele Timpano (Aldo morto. Tragedia); Angelo Romagnoli (Non leggete i libri, fateveli raccontare); Claudio Morganti (Ombre Wozzeck).
5. Daria Deflorian (Reality).
6. Lorenzo Ansaloni (Atto finale – Flaubert); Ciro Masella (Ubu Roi).
9. Balkan Burger (Stefano Massini); Aldo morto. Tragedia (Daniele Timpano).
11. Cantieri Koreja (Lecce): nella periferia leccese hanno costruito, dieci anni fa, da un capannone, un teatro-casa accogliente per pubblico, compagnie e critica, che riesce a coniugare istanze umane, civili, politiche, con una grande spinta produttiva sia sul fronte del teatro ragazzi, sia con molti gemellaggi artistici e progetti internazionali, in un ponte ideale soprattutto con i Balcani, che il Salento guarda al di là dell’Adriatico (www.teatrokoreja.it). Archivio Zeta (Firenzuola): la loro grande intuizione è stata quella di entrare, in punta di piedi, come sono soliti fare Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, in un luogo magico e suggestivo come il Cimitero Germanico del Passo della Futa dove sono sepolti 32.000 ragazzi tedeschi morti in territorio italiano durante il secondo conflitto mondiale. Qui il mito greco ha trovato nuove sponde e ulteriori appoggi, riecheggia tra le lapidi basse e guarda la sterminata collina ricordandoci che sete e abuso di potere, violenza e morte sono il cancro dell’uomo, da estirpare con la conoscenza e la cultura (www.archiviozeta.eu). Lenz Rifrazioni (Parma): la loro attività con fasce di disabilità varia ha avuto il suo exploit con l’Hamlet dentro il Teatro Farnese di Parma. Lì, tra quelle ombre e quel legno scricchiolante, parole e trame secolari hanno avuto un nuovo sapore, altra vita infusa, nuovi colori grazie agli entusiasti attori-non-attori diretti da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto (www.lenzrifrazioni.it). Utopia del Buongusto (Bientina – Pisa): da oltre dieci anni portano il teatro dove un teatro non c’è. Una rassegna estiva, da giugno a settembre inoltrato, con una sessantina di spettacoli intimi, che tocca diverse province toscane, abbinando teatro di qualità, per lo più brillante, dove è possibile vedere anche anteprime nazionali in fase di rodaggio, star bene, convivialità, con semplicità, freschezza. Un teatro di parola per tornare a parlarsi (www.guasconeteatro.it).
 12. Hamlet, ThomasOstermeier.

    Rita Cirio
    1. Santa Giovanna dei macelli di Luca Ronconi.
2. Luca Ronconi per Santa Giovanna dei macelli.
3. Margherita Palli per Santa Giovanna dei macelli.
4. Paolo Pierobon per Santa Giovanna dei macelli.
6. Massimo De Francovich per Giulio Cesare.
8. Fabrizio Falco; Lucrezia Guidone; Davide Gagliardini.
9. Giù di Spiro Scimone.
10. Occidente solitario di Martin McDonagh.
11. Museo delle Utopie per l’originalità del testo e della location.
12. Richard III di Sam Mendes; Prometheus Landscape II di Jan Fabre; In Paris. A Play di Ivan Bunin.

    Sergio Colomba
    1. The Coast of Utopia.
2. Marco Tullio Giordana per The Coast of Utopia.
3. Daniela Dal Cin per Edipo re.
4. Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia); Ferdinando Bruni (Rosso).
5. Daria Deflorian (Reality); Sonia Bergamasco (Karénina – prove aperte di infelicità).
6. Fausto Russo Alesi (Santa Giovanna dei macelli).
7. Mariangela Granelli (Elektra); Iaia Forte (Un amore di Swann).
8. Lucrezia Guidone.
9. Giù di Spiro Scimone.
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard.
11. Il Funaro – centro culturale di Pistoia; Claudio Morganti.
12. Richard III regia di Sam Mendes.

    Franco Cordelli
    1. The Coast of Utopia regia Marco Tullio Giordana.
2. Paolo Magelli (Il giardino dei ciliegi).
3. Enrico Frattaroli (Hybris).
4. Saverio La Ruina per Italianesi; Roberto Latini per Noosfera Titanic.
5. Valentina Banci per Il giardino dei ciliegi; Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno.
6. Marcello Sambati (Attraverso il furore).
7. Sandra Toffolatti (The Coast of Utopia).
8. Silvia Siravo.
10. Occidente solitario di Martin McDonagh.
11. La stanza del principe di Enzo Cosimi; Kore di Virgilio Sieni.
12. Richard III di Sam Mendes.

    Masolino d’Amico
    Cari amici – ecco i miei voti per la prima tornata del premio Ubu. Non sono riuscito sempre a formare terzine – ho visto meno spettacoli quest’anno, e quelli che ho visto erano mediamente meno memorabili.
    1. Non si uccidono così anche i cavalli? (Gigi Dall’Aglio); I masnadieri (Gabriele Lavia); The Coast of Utopia (Marco Tullio Giordana).
2. Damiano Michieletto (Il ventaglio); Enzo Randisi e Stefano Vetrano (Trovarsi); Gigi Dall’Aglio (Non si uccidono così anche i cavalli?).
3. Antonio Fiorentino (I giganti della montagna); Carmelo Giammello (Così è (se vi pare)); Alessandro Camera (Tutto per bene).
4. Ferdinando Bruni (Rosso); Massimo De Francovich (Giulio Cesare, regia di Carmelo Rifici); Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia).
5. Annamaria Guarnieri (Eleonora, ultima notte a Pittsburgh); Galatea Ranzi (Mistero doloroso); Mascia Musy (Trovarsi).
6. Vincenzo Pirrotta (I giganti della montagna).
7. Silvia Paoli (Il ventaglio); Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio); Daniela Poggi (Tutto per bene).
8. Alejandro Bruni Ocaña.
10. Rosso (di John Logan); Occidente solitario (di Martin McDonagh); Ifigenia in Aulide (di Mircea Eliade).
11. L’impresa di The Coast of Utopia per l’operazione, lo sforzo, la combinazione.
12. Richard III (Sam Mendes); A Flower For Pina Bausch (Belarus); In Paris. A play (Ivan Bunin).

    Titti Danese
    1. L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); The Coast of Utopia (Marco Tullio Giordana).
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio; Marco Tullio Giordana per The Coast of Utopia.
3. Daniela Dal Cin per Edipo re.
4. Francesco Bonomo per I masnadieri (regia di Gabriele Lavia).
5. Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno).
6. Danilo Nigrelli (Giulio Cesare).
7. Cristina Pasino in I masnadieri di Gabriele Lavia.
8. Fabrizio Falco e Lucrezia Guidone.
9. Italianesi di Saverio La Ruina; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro.
10. Sangue sul collo del gatto di Rainer Werner Fassbinder per la regia di Fabrizio Arcuri.
11. Il Festival Natura Dèi Teatri di Lenz Rifrazioni; la scuola pedagogica di Anatolij Vasil’ev a Venezia.
12. Tokyo Notes di Oriza Hirata; Hamlet di Thomas Ostermeier.

    Tiberia De Matteis
    1. Tutto per bene regia di Gabriele Lavia.
2. Maurizio Scaparro per Eleonora, ultima notte a Pittsburg.
3. Alessandro Camera per Tutto per bene.
4. Mariano Rigillo per Ferito a morte.
5. Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio.
6. Filippo Nigro per Occidente solitario.
7. Daniela Poggi per Tutto per bene.
9. Tante belle cose di Edoardo Erba.
10. Occidente solitario.
11. Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli per i diciotto anni di attività dedicata a creare una fertile sinergia fra disabili e normodotati grazie a una valida e fruttuosa collaborazione istituzionale.
12. Tre sorelle di Anton Cechov con regia di Lev Dodin.

    Stefano De Stefano
    1. Napoli, interno, giorno (Visioni oltre ed altre di una città) (NTFI).
2. Francesco Saponaro per La tana.
3. Paco Azorin per La casa di Bernarda Alba, regia di Luis Pasqual.
4. Saverio La Ruina per Italianesi.
5. Maria Paiato per Anna Cappelli.
6. Giancarlo Cosentino per L’angelo della casa.
7. Maria Grazia Mandruzzato per La casa di Bernarda Alba.
8. Federica Sandrini.
9 Quando eravamo lupi della Compagnia Rosa Pristina Teatro dei Sensi-
10 La casa di Bernarda Alba di Federico Garcìa Lorca.
11. per il Progetto Il Teatro in cucina di Rosi Padovani.
12. Richard III regia di Sam Mendes.

    Lorenzo Donati
    1. Fuga di Virgilio Sieni, un manifesto della calviniana leggerezza in danza; Pentesilea di Masque Teatro, quando la drammaturgia per macchine e corpi del gruppo forlivese trova una mirabile sintesi con l’evocazione di testi teatrali e filosofici; L’uomo della sabbia di Menoventi, compimento del percorso di indagine fra realtà e finzione del gruppo, che si confronta con il testo letterario di E. T. A. Hoffmann e per la prima volta con una produzione complessa per scenografie e numero di attori.
2. César Brie per Karamazov, che “riduce” il capolavoro letterario trasformandolo in tracciati drammaturgici, aumentandone le possibilità ritmiche e inventando una dimensione visiva poetica ed essenziale; Marco Valerio Amico di gruppo nanou per la costruzione seriale di tre ambienti narrativi indipendenti e collegati nel Progetto Motel, culminato con la terza stanza Anticamera.
3. Giovanni Marocco per Anticamera, in cui si costruisce una scatola che contiene una miniatura degli ambienti scenici del progetto pluriennale Motel, dettaglio di una drammaturgia dello spazio che si fa discorso e mai corredo.
4. Saverio La Ruina e la sua cascata di parole che diventano canto in Italianesi; César Brie (Karamazov); Marco Cavalcoli (Discorso alla Nazione).
5. Elena Bucci, una figura stralunata a metà fra personaggio e racconto autobiografico in La paura; Eleonora Sedioli (Pentesilea); Daria Deflorian in tutto il percorso L’origine del mondo, ritratto di un interno.
7. Consuelo Battiston (L’uomo della sabbia).
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Atto finale – Flaubert di Mario Perrotta.
11. Eresia della felicità del Teatro delle Albe, condotto da Marco Martinelli: una “festa” del teatro adolescente in grado di porre domande di senso a tanto teatro adulto, e che apre una discussione sulla recitazione, sulla regia, sul rapporto con la drammaturgia in una creazione a cielo aperto sul confine fra laboratorio e spettacolo; a Claudio Morganti e al suo percorso dentro e fuori la scena fatto di seminari, incontri, laboratori, libri: uno dei pochissimi artisti in grado di produrre una teoria dell’attore e della recitazione, e di depositarla in un prezioso “manualetto” (Serissimo metodo Morg’hantieff per attori, teatranti e spettatori, Edizioni dell’Asino); il progetto Nowhere (In the Cage) di Marino Formenti a cura di Xing, in cui la dimensione temporale diventa discorso drammaturgico, manifestazione acuta del pensiero di Cage nell’anno delle celebrazioni.
12. Before Your Very Eyes di Gob Squad, fra i pochissimi a riuscire a mettere in scena un gruppo di adolescenti restando dentro i confini “verticali” dell’opera; Tokyo Notes di Oriza Hirata e la sua recitazione colloquiale, corpo davvero “alieno” per la tradizione occidentale; Vision Disturbance di Richard Maxwell, artista poliedrico che meriterebbe un riconoscimento anche in Italia.

    Roberta Ferraresi
    1. FOLK-S-will you still love me tomorrow? (Alessandro Sciarroni); Un tram che si chiama desiderio (Antonio Latella); Aldo morto. Tragedia (Daniele Timpano).
2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio).
3. Giovanni Marocco per Anticamera (Progetto Motel) di gruppo nanou; Simone Derai, Moreno Callegari, Marco Menegoni per ProgettoFortuny di Anagoor.
4. Roberto Latini (Noosfera Titanic).
5. Ramona Caia (Kore di Virgilio Sieni); Consuelo Battiston (Perdere la faccia di Menoventi), Miriam Abutori (Sangue sul collo del gatto di Accademia degli Artefatti).
6. Gabriele Benedetti (Sangue sul collo del gatto di Accademia degli Artefatti).
7. Roberta Mosca (Il giro del mondo in 80 giorni di MK).
8. Gli attori e le attrici di Punta Corsara; Marco D’Agostin.
9. Francesca Pennini – Collettivo Cinetico per il progetto C/o; Michele di Stefano – MK Grand Tour; Codice Ivan – GMGS_What the Hell is Happiness?.
12. It’s Going to Get Worse and Worse and Worse, My Friend di Lisbeth Gruwez; Homesick di Iris;
Bodenprobe Kasachstan di Stefan Kaegi – Rimini Protokoll.

    Gigi Giacobbe
    1. Due passi sono regia di Cristina Minasi e Giuseppe Carullo; I masnadieri regia di Gabriele Lavia; La nave delle spose regia di Giuseppe Dipasquale.
2. Giorgio Barberio Corsetti (Il Castello; Spoleto 2011); Roberto Andò (Leonilde); Enzo Vetrano e Stefano Randisi (Totò e Vicé e Trovarsi).
3. Mariella Bellantone (L’ufficio); Giuseppe Dipasquale (La nave delle spose); Antonio Fiorentino per I giganti della montagna (Teatro Verga Stabile di Catania).
4. Mimmo Cuticchio naufrago a Linosa ne L’approdo di Ulisse dall’Odissea di Omero, nella 28ª edizione de La macchina dei sogni; Saverio La Ruina per Italianesi; Gianfranco Quero eccellente professore in La lezione di Ionesco.
5. Manuela Mandracchia nei panni di Andromaca al Festival dei due Mari di Tindari; Mariella Lo Sardo in La donna perfetta (un mix da La voce umana di Jean Cocteau e Una telefonata di Dorothy Parker) regia di Vincenzo Tripodo; Michela Cescon in Leonilde nel ruolo di Nilde Iotti.
6. Giampiero Cicciò (ministro della passione in L’ufficio); Pippo Pattavina (Orazio Alfallipe ne La mennulara); Giancarlo Condé (Cromo ne I giganti della montagna).
7. Silvia Siravo negli abiti di Ermione nell’Andromaca; Adele Tirante (una segretaria efficiente ne L’ufficio) regia di Ninni Bruschetta; Mariangela Granelli nei panni di Clitemnestra in Elektra dello Stabile del Veneto.
8. Fabrizio Falco.
9. Due passi sono di Cristiana Minasi e Giuseppe Carullo; Lampi Eclissi – Il Faro al buio di Dario Tomasello.
10. La lampadina galleggiante (The Floating Light Bulb) di Woody Allen.
11. Virtuose e vorticose musiche al piano di Katia Pesti per La lezione di Ionesco, regia di Gianfranco Quero; Elena Mannini per i costumi de I giganti della montagna di Pirandello, regia di Giuseppe Dipasquale.
12. The Makropulos Case regia di Bob Wilson al Napoli Teatro Festival 2012.

    Graziano Graziani
    1. L’origine del mondo, ritratto di un interno – Lucia Calamaro (tutta la quadrilogia); Ubu Roi – Roberto Latini; gruppo nanou (Anticamera e intera trilogia Motel).
2. César Brie per Karamazov; Roberto Latini per Ubu Roi; Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio.
3. Giovanni Marocco-gruppo nanou (Anticamera e intera trilogia Motel).
4. Daniele Timpano (Aldo morto. Tragedia); César Brie (Karamazov); Marco Cavalcoli (Discorso alla Nazione).
5. Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno).
6. Fabrizio Parenti (The Coast of Utopia); Marcello Sambati (Attraverso il furore); Francesco Pennacchia (Ombre Wozzeck).
7. Irene Petris (The Coast of Utopia); Federica Santoro (L’origine del mondo, ritratto di un interno).
8. Alessandro Miele.
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); Aldo morto. Tragedia (Daniele Timpano); Grattati e vinci (e tutta la trilogia) di quotidiana.com.
10. The Coast of Utopia (Tom Stoppard).
11. Claudio Morganti (per aver portato avanti l’arte dell’attore, per la carriera, per l’attività pedagogica e per il “serissimo metodo Morg’hantieff”); Gianni Staropoli (per aver costruito con sapienza le atmosfere di molti spettacoli della ricerca italiana attraverso il disegno luci. Tra gli altri ha lavorato per: Lucia Calamaro, Massimiliano Civica, Veronica Cruciani, Antonio Tagliarini, Habillè d’eau, Alessandra Cristiani, Daria Deflorian, Manuela Cherubini, Giorgio Barberio Corsetti); MK per la “performance parassitaria” Grand Tour, che ha trovato il modo ironico di inserirsi negli spettacoli altrui.
12. Bodenprobe Kasachstan – Soil Sample Kazakhstan –  Rimini Protokoll; Before Your Very Eyes – Gob Squad.

    Maria Grazia Gregori
    1. The Coast of Utopia; Santa Giovanna dei macelli; Fatzer Fragment/Getting Lost Faster.
2. Marco Tullio Giordana (The Coast of Utopia); Andrea De Rosa (Macbeth).
3. Josef Frommwieser (Il principe di Homburg); Gianni Carluccio (The Coast of Utopia).
4. Paolo Pierobon (Santa Giovanna dei macelli); Saverio La Ruina (Italianesi); Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia).
5. Ida Marinelli per Cassandra; Galatea Ranzi per Mistero doloroso; Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità.
6. Fausto Russo Alesi (Santa Giovanna dei macelli).
7. Sandra Toffolatti (The Coast of Utopia).
8. Lucrezia; Alejandro Bruni Ocaña; Roberta Caronia.
9. Giù di Spiro Scimone; Esequie solenni di Antonio Tarantino; Balkan Burger di Stefano Massini.
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard; Rosso di John Logan.
11. I quarant’anni del Franco Parenti; Michela Cescon per la sua attività coraggiosa e intelligente di produttrice.
12. Tokyo Notes (regia di Oriza Hirata); Tre sorelle di Anton Cechov (regia di Lev Dodin); La vita cronica (regia di Eugenio Barba).

    Enrico Groppali
    1. I giganti della montagna (Teatro Stabile di Catania); Il principe di Homburg (CSS, T. Stabile d’Innovazione del FVG); Un tram che si chiama desiderio (Ert, Emilia Romagna Teatro).
2. Gabriele Lavia per Tutto per bene (Teatro di Roma); Giuseppe Dipasquale per I giganti della montagna (Teatro Stabile di Catania).
3. Alessandro Camera per Tutto per bene (Teatro di Roma).
4. Giancarlo Condé per Il Battaglia e il Lumachi (Teatro Biondo-Stabile di Palermo).
5. Mascia Musy per Trovarsi (E.A.R. – Teatro di Messina).
6. Francesco Bonomo per I masnadieri regia Gabriele Lavia (Teatro di Roma).
7. Valeria Contadino per La governante (Teatro Stabile di Catania), Margherita Di Rauso per L’opera da tre soldi (Mercadante, T. Stabile di Napoli).
10. Ifigenia in Aulide (Napoli Teatro Festival-T. Stabile di Catania).
11. Enzo Vetrano e Stefano Randisi per la ricerca drammaturgica su Trovarsi.
12. Richard III di Shakespeare regia di Sam Mendes, con Kevin Spacey, Old Vic Bam al Napoli Teatro Festival.

    Gerardo Guccini
    1. Eresia della felicità (creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij a Santarcangelo 41), per aver ricavato nitida poesia scenica da un’umanità adolescente e incontenibile; L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro), diario di vertiginose relazioni quotidiane con l’inorganico, lo spettacolo mostra la concretezza dei linguaggi irriducibili; The Plot is the Revolution (Motus) per aver saputo dare corpi e pensieri alla storia teatrale e non dell’ultimo mezzo secolo.
 2. Marco Martinelli, Eresia della felicità; Enrico Casagrande, Daniela Nicolò, The Plot is the Revolution; Armando Punzo per Romeo e Giulietta-Mercuzio non vuole morire (studio).
 3. Marina Haas (L’origine del mondo, ritratto di un interno) per l’invenzione spaziale al teatro India di Roma; Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni, Armando Punzo (Romeo e Giulietta-Mercuzio non vuole morire).
 4. Saverio La Ruina per Italianesi; Roberto Latini per Noosfera Titanic; Mario Perrotta per Atto finale – Flaubert. 
5. Silvia Calderoni per The Plot is the Revolution; Daria Deflorian per le varie parti di L’origine del mondo, ritratto di un interno e per Reality; Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio. 
6. Antonio Tagliarini per Reality; Fabrizio Parenti per The Coast of Utopia.
 7. Federica Santoro e Lucia Calamaro (L’origine del mondo, ritratto di un interno)
 9. L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Italianesi di Saverio La Ruina; Atto finale – Flaubert di Mario Perrotta.
 10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard, L’inatteso di Philippe Melquiot. 
11. Al progetto “Teatro DOM” di Laminarie per la freschezza e la sapienza con cui ha seminato relazioni e teatro in un quartiere periferico di Bologna; al progetto Mercuzio non vuole morire di Armando Punzo perché dilata pensiero e teatro in esperienze di vita quotidiana; al progetto Brigate Teatrali del Teatro Due Mondi per una nuova via al teatro di intervento. 
12. Tokyo Notes di Oriza Hirata; Kapusvētkidi Alvis Hermanis.

    Osvaldo Guerrieri
    1. The Coast of Utopia; Rosso (Teatro dell’Elfo); Il principe di Homburg (regia di Cesare Lievi).
2. Cesare Lievi (Il principe di Homburg); Andrée Ruth Shammah (Esequie solenni).
3. n. a.
4. Ferdinando Bruni (Rosso); Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia).
5. Patrizia Milani (Spettri); Isabella Ragonese (Taking Care of Baby)
6. Danilo Nigrelli (Giulio Cesare).
7. Iaia Forte (Un amore di Swann).
8. Lucrezia Guidone.
9. Esequie Solenni (Antonio Tarantino); Italianesi (Saverio La Ruina); Giù (Spiro Scimone).
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard.
11. Alla coppia Cuoculo-Bosetti per Roberta torna a casa: ultimo capitolo di una saga familiare sviluppata nel corso degli anni all’interno della casa natale dell’attrice fra gli oggetti, le memorie, gli incubi custoditi dalle stanze.
12. Richard III (Festival Teatro Napoli).

    Katia Ippaso
    1. Ubu Roi di Roberto Latini; Italianesi di Saverio La Ruina; De anima di Virgilio Sieni.
2. Virgilio Sieni per De anima e I giardinieri e le fatine; Roberto Latini per Ubu Roi.
3. Marina Haas per L’origine del mondo, ritratto di un interno; Giovanni Marocco per Anticamera; Alessandro Camera per Tutto per bene.
4. Marco Cavalcoli per Discorso alla Nazione (Fanny & Alexander); Roberto Latini per Noosfera Titanic; Daniele Timpano per Aldo Morto. Tragedia.
5. Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno; Aida Talliente per Porco mondo (Biancofango).
6. Marcello Sambati per Attraverso il furore (Massimiliano Civica); Fabrizio Parenti per The Coast of Utopia.
7. Arianna Scommegna per La palestra di Veronica Cruciani; Federica Santoro per L’origine del mondo, ritratto di un interno.
8. I giovani attori di Punta Corsara.
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Porco mondo di Biancofango; Homo ridens di Teatro Sotterraneo.
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard; Jakob von Gunter di Lisa Natoli.
11. A Marco Martinelli per il progetto Eresia della felicità, che ci aiuta a pensare in grande, partendo dalla giovinezza; a Gianni Staropoli  per la forza delle sue visioni tradotte in arte della luce; a Franco Scaldati per Totò e Vicé e in generale per il mondo che la sua scrittura ci ha aperto (e che colpevolmente andiamo troppo poco a visitare); a Michela Cescon per l’utopia realizzata di una produzione che nasce dalle forze stesse del palcoscenico (The Coast of Utopia).
12. Tokyo Notes di Oriza Hirata; Caligula di Albert Camus, regia di Eimuntas Nekrošius.

    Fausto Malcovati
    1. The Coast of Utopia (Marco Tullio Giordana).
2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); César Brie (Karamazov); Giorgio Barberio Corsetti (Il Castello).
3. Gianni Carluccio per The Coast of Utopia; Daniela Dal Cin per Edipo re.
4. Saverio La Ruina per Italianesi; Giuseppe Battiston per Macbeth.
5. Mascia Musy (Trovarsi); Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità; Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio.
6. Fausto Russo Alesi per Santa Giovanna dei macelli; Danilo Nigrelli per Giulio Cesare; Luca Lazzareschi per The Coast of Utopia.
7. Sandra Toffolatti (The Coast of Utopia); Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio).
8. Fabrizio Falco; Alejandro Bruni Ocaña.
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Aldo morto. Tragedia di Daniele Timpano.
10. The Coast of Utopia (di Tom Stoppard); Rosso (di John Logan).
11. I 40 anni del Franco Parenti; Eresia della felicità Marco Martinelli.
12. Caligula di Eimuntas Nekrošius; Tre sorelle di Anton Cechov di Lev Dodin.

    Gianni Manzella
    1. Displace (Muta Imago). 
2. Luca Ronconi (Santa Giovanna dei macelli); Jean-Marie Straub (La madre).
 3. Margherita Palli (Santa Giovanna dei macelli); Romeo Castellucci (Il velo nero del pastore); Claudia Sorace (Displace). 
4. Paolo Pierobon (Santa Giovanna dei macelli).
 5. Maria Paiato (Santa Giovanna dei macelli) 
6. Fausto Russo Alesi (Santa Giovanna dei macelli). 
7. Iaia Forte e Elena Ghiaurov (Un amore di Swann); Francesca Ciocchetti (Santa Giovanna dei macelli).
 8. Chiara Caimmi.
 9. Giù (Spiro Scimone); Un amore di Swann (Marcel Proust); La Maria dei dadi da brodo (Marinella Manicardi).
 10. Il cammino (Bernard-Marie Koltès).
 11. Natalia Di Iorio per Le vie dei festival; Hamlet di Lenz al Teatro Farnese; il progetto Dom la cupola del Pilastro, di Laminarie; Eresia della felicità, la creazione a cielo aperto del Teatro delle Albe a Santarcangelo.
 12. Berlin Elsewhere (Constanza Macras); Hamlet (Thomas Ostermeier); Frankenstein Project (Kornél Mundruczó). Naturalmente considero fuori concorso il ritorno di Einstein on the beach di Wilson e Glass.

    Ferdinando Marchiori
    1. Aure*, Teatropersona; Santa Giovanna dei macelli (Ronconi).
2. Alessandro Serra, Aure*; Virgilio Sieni, De anima.
4. Andrea Trapani (Porco mondo); Saverio La Ruina (Italianesi); Massimiliano Donato (Archivio delle anime. Amleto).
5. Aida Talliente (Porco mondo).
8. Francesca Foscarini, Giorgia Nardin, Marco D’Agostin.
9. Porco mondo, di Francesca Macrì e Andrea Trapani (Biancofango).
11. Michele Sambin: per l’originalità della sua ricerca artistica e del suo artigianato tecnologico che da più di trent’anni intrecciano i linguaggi performativi, e in particolare per lo sviluppo della pittura digitale di scena che gli ha consentito di sostituire gli impianti tradizionali disegnando e dipingendo la scena in tempo reale, realizzando spettacoli innovativi e raffinati come il più recente Picablo; Teatropersona: per l’originalità della ricerca in atto e l’esattezza di una scrittura di scena che mette in dialogo la pratica dell’attore con la poetica degli oggetti, l’estetica del vuoto, la composizione musicale delle forme. Gigio Brunello: per la straordinaria inventiva drammaturgica e la costante innovazione tecnica di uno dei più grandi burattinai europei. Zaches Produzioni: per l’indagine sui confini e sull’articolazione della percezione condotta incrociando i linguaggi del teatro di figura, la danza, la maschera con esiti che, nella Trilogia della visione, restano aperti a ulteriori sviluppi; Progetto Pedagogia della scena, corso di formazione di Anatolij Vasil’ev prodotto da Euterpe-Fondazione di Venezia e Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi.
12. Hamlet – Schaubühne Berlin(Germania) regia Thomas Ostermeier.

    Enrico Marcotti
    1. The Coast of Utopia; Reality; Lingua Imperii.
2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); Damiano Michieletto (Il ventaglio); Marco Isidori (Edipo re).
3. Guido Buganza (Elektra); Paolo Fantin (Il ventaglio); Daniela Dal Cin (Edipo re).
4. Vinicio Marchioni per Un tram che si chiama desiderio; Enzo Vetrano e Stefano Randisi per Totò e Vicè; Alessandro Averone (Non si uccidono così anche i cavalli?).
5. Daria Deflorian per Reality; Isabella Ragonese per Taking Care of Baby; Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità.
6. Danilo Nigrelli (Giulio Cesare); Massimiliano Loizzi (Chi ha paura delle Badanti?); Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia).
7. Mariangela Granelli (Elektra); Valentina Picello (Lotta di negro e cani).
8. Lucrezia Guidone; Fabrizio Falco.
9. Giù di Spiro Scimone; La merda di Cristian Ceresoli; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro.
10. Rosso di John Logan; Non si uccidono così anche i cavalli? di Horace McCoy; Sangue sul collo del gatto di Rainer Werner Fassbinder.
11. Associazione culturale il Funaro per l’attività di ricerca, sperimentazione e alfabetizzazione teatrale operata tenedo presente più prospettive: dalla locale alla nazionale all’internazionale.
12. Tre sorelle di Anton Cechov di Lev Dodin; Hamlet di Thomas Ostermeier.

    Massimo Marino
    1. Eresia della felicità: Santarcangelo (Teatro delle Albe); L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); I giardinieri e le fatine (Virgilio Sieni).
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio; Armando Punzo per Romeo e Giulietta-Mercuzio non vuole morire; Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti per Edipo Re (Archivio Zeta).
3. Archivio Zeta (Edipo Re); Marina Haas (L’origine del mondo, ritratto di un interno) per l’invenzione spaziale al teatro India di Roma; Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni, Armando Punzo (Romeo e Giulietta-Mercuzio non vuole morire).
4. Daniele Timpano per Aldo morto. Tragedia; Saverio La Ruina per Italianesi; Roberto Latini per Noosfera Titanic.
5. Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno; Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio.
6. Marcello Sambati per Attraverso il furore; Aniello Arena per Romeo e Giulietta-Mercuzio non vuole morire.
7. Federica Santoro e Lucia Calamaro (L’origine del mondo, ritratto di un interno).
8. Marta Cuscunà.
9. Aldo morto. Tragedia (Aldo Timpano); L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); Due passi sono (Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi).
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard; L’inatteso di Fabrice Melquiot; Sangue sul collo del gatto di R. W. Fassbinder.
11. Archivio Zeta per la ricerca contemporanea nella tragedia antica, svolta tra i due capannoni dello Spazio Tebe (Edipo Re) e quel luogo affascinante di dissonanti memorie che è il Cimitero militare germanico della Futa (progetto Orestea); a Claudio Morganti, attore fuori dai ruoli (e dagli stereotipi) e pedagogo mai incasellabile; a Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante.
12. Tokyo Notes di Oriza Hirata; Kapusvētki di Alvis Hermanis; Vision Disturbance di Richard Maxwell; (mi sembra inutile votare uno spettacolo ormai passato alla storia come Einstein on the Beach di Bob Wilson, e lo considero fuori concorso).

    Leonardo Mello
    1. Eresia della felicità a Venezia di Marco Martinelli; Italianesi di Saverio La Ruina.
2. Luca Ronconi (Santa Giovanna dei macelli); Federico Tiezzi (Un amore di Swann); Damiano Michieletto (Il ventaglio).
3. Margherita Palli (Santa Giovanna dei macelli e Servo di scena); Paolo Fantin (Il ventaglio)
4. Saverio La Ruina (Italianesi); Sandro Lombardi (Un amore di Swann); Paolo Pierobon (Santa Giovanna dei macelli).
5. Silvia Gallerano (La merda); Elena Ghiaurov (Un amore di Swann); Elisabetta Pozzi (Elektra).
6. Fausto Russo Alesi (Santa Giovanna dei macelli); Fabrizio Parenti (The Coast of Utopia).
7. Marta Richeldi (Elektra); Iaia Forte (Un amore di Swann); Manuela Massimi (Il ventaglio).
8. Lucrezia Guidone; Marta Cuscunà.
9. Italianesi di Saverio La Ruina; Discorso alla Nazione di Fanny & Alexander; Aldo morto. Tragedia di Daniele Timpano.
11. Il Centro Teatrale Santacristina, fondato e diretto da Luca Ronconi e Roberta Carlotto, per lo straordinario impegno nella formazione di giovani attori professionisti; il trentennale percorso sperimentale di Michele Sambin; il periferico lavoro di Sandra Mangini sulla teatralità della sviluppi; Progetto Pedagogia della scena, corso di formazione di Anatolij Vasil’ev prodotto da Euterpe-Fondazione di Venezia e Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi.
12. El Box di Ricardo Bartís.

    Renata Molinari
    4. Claudio Morganti (Ombre Wozzeck).
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); Senza famiglia (Magdalena Barile).
11. Libro L’ultimo atto a cura di Fausto Malcovati, testo che tutti i teatranti dovrebbero avere presente; Eresia della felicità; Dom di Bologna per la coerenza del lavoro complessivo.
12. Tokyo Notes regia di Oriza Hirata.

    Laura Novelli
    1. The Coast of Utopia (regia di Marco Tullio Giordana).
2. Marco Tullio Giordana (The Coast of Utopia); Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio).
3. Alessandro Camera (I masnadieri, regia di Gabriele Lavia); Gianni Carluccio (The Coast of Utopia, regia di Marco Tullio Giordana); Lino Fiorito (Giù, regia di Francesco Sframeli).
4. Filippo Timi (Amleto². Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche); Francesco Sframeli (Giù); Andrea Trapani (Porco mondo).
5. Silvia Gallerano (La merda); Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno); Aida Talliente (Porco mondo).
6. Vinicio Marchioni (Un tram che si chiama desiderio).
7. Sandra Toffolatti (The Coast of Utopia); Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio).
9. La merda di Cristian Ceresoli; Giù di Spiro Scimone; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro.
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard.
11. Il Laboratorio Teatrale integrato Piero Gabrielli del Teatro di Roma (per il sensibile lavoro di pedagogia e di diffusione di cultura teatrale nelle scuole); Tommaso Le Pera (per il suo pluridecennale impegno a “parlare” di teatro attraverso la macchina fotografica, come attesta il suo ultimo libro In Scena. I Teatri di Roma nelle fotografie di Tommaso Le Pera); Alessio Rongione (lighting design dello spettacolo La merda); Michela Cescon e la Zachar Produzioni (per aver promosso e coprodotto The Coast of Utopia); Francesca Sartori ed Elisabetta Antico (per i costumi di The Coast of Utopia).
12. Caligula di Eimuntas Nekrošius; Prometheus Landscape II di Jan Fabre.

    Valeria Ottolenghi
    1. The Coast of Utopia – Teatro Stabile di Torino; Totò e Vicé – Diablogues/Compagnia Vetrano Randisi; Edipo re – Marcido Marcidorjs.
2. Marco Tullio Giordana (The Coast of Utopia); Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); Alessandro Averone (La visita della vecchia signora).
3. Guido Buganza (Elektra, regia di Carmelo Rifici); Paolo Fantin (Il ventaglio, regia di Damiano Michieletto); Daniela Dal Cin (Edipo re, regia di Marco Isidori).
4. Alessandro Averone (Non si uccidono così anche i cavalli?); Massimiliano Donato (L’archivio delle anime. Amleto, Il principe Mezzanotte).
5. Daria Deflorian per Reality; Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità; Isabella Ragonese per Taking Care of Baby.
6. Danilo Nigrelli per Giulio Cesare; Luca Lazzareschi per The Coast of Utopia; Massimiliano Loizzi per Chi ha paura delle Badanti?
7. Mariangela Granelli (Elektra); Valentina Picello (Lotta di negro e cani).
8. Fabrizio Falco.
9. Antropolaroid di Tindaro Granata; Italianesi di Saverio La Ruina; Giù di Spiro Scimone.
10. Non si uccidono così anche i cavalli?; Sangue sul collo del gatto; The Coast of Utopia.
11. La Compagnia Anagoor; le Orestiadi con la direzione di Claudio Collovà; Michalis Traitsis – per il lavoro nel carcere di Venezia (recentemente: Le Troiane sviluppi; progetto Pedagogia della scena, corso di formazione di Anatolij Vasil’ev prodotto da Euterpe-Fondazione di Venezia e Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi.
12. Hamlet di Thomas Ostermeier.

    Renato Palazzi
    Nonostante tutto, è stata – a sorpresa – una stagione molto ricca di proposte importanti, al punto che mai come questa volta ho faticato a trovare una collocazione per tutti i titoli che mi stavano a cuore. Urge, forse, individuare nuove categorie che consentano di diversificare meglio, di distinguere tra creazioni fortemente innovative, come Reality, per fare un esempio, e spettacoli di grande respiro produttivo come The Coast of Utopia, che chiaramente non possono essere valutati con lo stesso metro. Ho preferito, in questo caso, dare maggiore evidenza ad alcuni eventi di particolare interesse, anche a costo di qualche consapevole forzatura.
    1. Reality di Daria Deflorian-Antonio Tagliarini; Lingua Imperii degli Anagoor; Ombre Wozzeck di Claudio Morganti.
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio; Fabrizio Arcuri per Fatzer Fragment/Getting Lost Faster Fragment; Massimiliano Civica per l’ideazione e la costruzione complessiva di Attraverso il furore.
3. Lino Fiorito per Giù; Daniela Dal Cin per Edipo re; Gianni Carluccio per The Coast of Utopia.
4. Luca Lazzareschi per The Coast of Utopia; Paolo Pierobon per Santa Giovanna dei macelli; Giuseppe Battiston per Macbeth.
5. Daria Deflorian per Reality e L’origine del mondo, ritratto di un interno; Ida Marinelli per Cassandra; Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio.
6. Rosario Tedesco per Un tram che si chiama desiderio; Salvatore Arena per Giù; Danilo Nigrelli per Giulio Cesare.
7. Iaia Forte per Un amore di Swann; Valentina Picello per Idoli e Lotta di negro e cani; Debora Zuin per Senza famiglia.
8. Lucrezia Guidone; Alejandro Bruni Ocaňa.
9. Lucia Calamaro, L’origine del mondo, ritratto di un interno; Spiro Scimone, Giù; Daniele Timpano, Aldo morto. Tragedia.
10. Tom Stoppard, The Coast of Utopia.
11. Marco Martinelli per lo straordinario progetto artistico-pedagogico  sviluppato nelle diverse tappe di Eresia della felicità; Giovanni Guerrieri per l’insolita operazione poetica – fra teatro di immagine, di oggetti e sacra rappresentazione popolare – del suo Abram e Isac; Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri per la ricerca di una particolare drammaturgia ginnico-gestuale in Educazione fisica; Nadia Fusini per la splendida traduzione del Macbeth di De Rosa.
12. Oriza Hirata, Tokyo Notes; Alvis Hermanis, Shukshin’s stories; Daniel Veronese, Los hijos se han dormido.

    Laura Palmieri
    1. Un tram che si chiama desiderio regia di Antonio Latella; L’origine del mondo, ritratto di un internor egia di Lucia Calamaro; Ubu Roi regia di Roberto Latini.
2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio / Francamente me ne infischio); Roberto Latini (Ubu Roi); Veronica Cruciani (La palestra).
3. Annelisa Zaccheria (Un tram che si chiama desiderio); Gianni Carluccio (The Coast of Utopia); Stefania Battaglia (Satyricon).
4. Sandro Lombardi (Un amore di Swann); Ciro Masella (Ubu Roi); Massimo Verdastro (Satyricon).
5. Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno / Reality); Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio); Monica Demuru (Bellas mariposas).
6. Corrado Invernizzi (The Coast of Utopia); Filippo Dini (La palestra).
7. Arianna Scommegna (La palestra); Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio); Teresa Saponangelo (La palestra).
8. Gli attori di Punta Corsara; Lucrezia Guidone; Davide Gagliardini.
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno, di Lucia Calamaro; Reality, di Daria Deflorian – Antonio Tagliarini; Aldo morto. Tragedia, di Daniele Timpano.
10. Taking Care of Baby, di Dennis Kelly (Accademia degli Artefatti); Fatzer Fragment/Getting Lost Faster Fragment (Accademia degli Artefatti).
11. Eresia della felicità a Venezia- Marghera, regia di Marco Martinelli. Per le tante non-scuole che Martinelli e tutti i suoi collaboratori- guide hanno disseminato per il mondo, per “insegnare” a prendere sul serio la fantasia e il gioco del teatro.

    Egidio Pani
    1. Alice regia di Salvatore Tramacere. 11. Cantieri Koreja, Centro di produzione di Lecce.

    Carlo Maria Pensa
    1. Un tram che si chiama desiderio; The Coast of Utopia. 2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio; Marco Tullio Giordana per The Coast of Utopia. 3. Daniela Dal Cin per Edipo re. 4. Luca Lazzareschi per The Coast of Utopia. 5. Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio. 6. Danilo Nigrelli per Giulio Cesare. 7. Sonia Bergamasco per Karénina (prove di infelicità); Mariangela Granelli (Elektra).
8. Lucrezia Guidone. 11. Scena Verticale (Saverio La Ruina).

    Andrea Pocosgnich
    1. Un tram che si chiama desiderio di Antonio Latella per la capacità e il coraggio di attraversare l’opera di Tennessee Williams in modo originale e attinente alle estetiche del contemporaneo; Aldo morto. Tragedia di Daniele Timpano per lo sguardo ironico e grottesco su alcuni degli anni più bui del nostro Paese in una ricerca che dal dato personale rincorre quello universale; Ubu Roi di Roberto Latini per la lettura di un classico in chiave contemporanea e la capacità di innestare la propria ricerca artistica all’interno del complesso tessuto drammaturgico di Jarry.
2. Un tram che si chiama desiderio di Antonio Latella a dimostrazione di come la regia possa essere il cardine di una ricerca sul presente anche partendo da un classico; Ubu Roi di Roberto Latini per l’inventiva e la fantasia anarchica con le quali viene continuamente sorpreso lo spettatore.
3. Giovanni Marocco (Anticamera del gruppo nanou): perché autore di uno spazio che diviene ambiente drammaturgico, portatore di significato e non semplice illustrazione scenografica; Annelisa Zaccheria (Un tram che si chiama desiderio) per la costruzione di una scena nel quale la tecnica diventa metalinguaggio segno pronto a modificare in qualsiasi momento le atmosfere del dramma.
4. Roberto Latini (Noosfera Titanic), per la sincerità che, unita a una tecnica tra le migliori, cattura lo sguardo e rapisce l’anima; Corrado Invernizzi (The Coast of Utopia) per la creazione di un personaggio dalle mille sfumature, catalizzatore di emozioni; Daniele Timpano (Aldo morto. Tragedia) per la capacità di farsi oggetto narrativo, scenografico e sonoro in un costante e complesso dialogo con la Storia.
5. Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno e Reality) artista tra le più sincere e capaci del panorama nazionale riesce con maestria a emozionare senza retorica o eccessivo pathos, maestra insomma dell’interpretazione teatrale ai giorni nostri, Licia Lanera (Dura madre), un’attrice vulcanica con passione e intelligenza di primissimo livello; Rhuena Bracci (Anticamera) per la continua messa in crisi del proprio corpo, una performer che si mette a servizio dell’opera divenendo motore scenico e drammaturgico.
6. Ciro Masella (Ubu Roi) di Roberto Latini, Giorgio Marchesi (The Coast of Utopia)
7. Vanessa Scalera (Prima di andar via), Aida Talliente (Porco mondo di Biancofango), Elisabetta Valgoi (Un tram che si chiama desiderio).
8. attori e attrici Punta Corsara per la bravura e l’ironia con cui affrontano il palco mettendo a disposizione una tradizione (quella partenopea) a favore di un’interpretazione sempre moderna.
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno  di Lucia Calamaro per una scrittura che tocca nell’intimità, per il coraggio di tendere al romanzo teatrale, a una scena fuori formato; Anticamera del gruppo nanou per la drammaturgia che in questo caso diventa scrittura scenica originale e portatrice di una forza visiva e narrativa dirompente; Prima di andar via di Filippo Gili che ci consegna un nuovo autore in grado di scavare nelle paure e nelle emozioni dell’uomo contemporaneo.
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard, un testo rivoluzionario che può divenire simbolo della drammaturgia contemporanea per le tematiche trattate e la scrittura, già portatrice di un’idea scenica ben precisa, quasi a contenere una traccia registica nella costruzione spaziale e temporale della vicenda.
11. La non scuola del Teatro delle Albe per l’incessante lavoro con le nuove genenerazioni scaturito nel lavoro Eresia della felicità; C.r.e.s.c.o. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea) per il lavoro capillare svolto sin dalla sua nascita nel cercare luoghi e spazi per far incontrare gli artisti facendoli confrontare con problemi comuni nel tentativo di trovare soluzioni di salvataggio; Gianni Staropoli per il lavoro di creazione nell’ambito del light design.
12. Bodenprobe Kasachstan – Soil Sample Kazakhstan regia di Stefan Kaegi/ Rimini Protokoll per l’ideazione di un teatro documentaristico e multimediale, civile e di conoscenza.

    Magda Poli
    1. Un tram che si chiama desiderio di Antonio Latella; Santa Maria dei macelli di Luca Ronconi; Giù di Francesco Sframeli.
2. Luca Ronconi per Santa Giovanni dei macelli.
3. Daniela Dal Cin per Edipo re; Gian Maurizio Fercioni per Esequie solenni.
4. Luca Lazzareschi per The Coast of Utopia
5. Ida Marinelli per Cassandra; Galatea Ranzi per Mistero doloroso; Laura Marinoni per Un tram che si chiama desiderio.
6. Denis Fasolo per The Coast of Utopia; Fabrizio Parenti per The Coast of Utopia.
7. Silvia Paoli per Il ventaglio; Sandra Toffolatti per The Coast of Utopia.
8. Alejandro Bruni Ocaña; Marta Cuscunà.
9. Italianesi di Saverio La Ruina; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Ombre Wozzeck di Claudio Morganti.
10. Rosso di John Logan.
11. Andrée Ruth Shammah perchè ha saputo costruire un importante realtà teatrale e culturale lungo i 40 anni del Teatro Franco Parenti.
12. Hamlet di ThomasOstermeir.

    Oliviero Ponte di Pino
    1. Eresia della felicità (Santarcangelo) di Marco Martinelli; Discorso alla Nazione di Fanny & Alexander.
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio.
3. Daniela Dal Cin per Edipo re.
4. Marco Cavalcoli per Discorso alla Nazione.
5. Silvia Gallerano per La merda.
9. Aldo morto. Tragedia (Daniele Timpano); Reality (Daria Deflorian/Antonio Tagliarini); Senza famiglia (Magdalena Barile).
11. Libro L’ultimo atto a cura di Fausto Malcovati.

    Walter Porcedda
    1. Eresia della felicità (creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij-Santarcangelo) Teatro delle Albe.
2. Marco Martinelli per Eresia della felicità.
3. Gianni Carluccio (The Coast of Utopia).
4. Saverio La Ruina (Italianesi); Luca Lazzareschi (The Coast of Utopia).
5. Sonia Bergamasco per Karénina – prove aperte di infelicità; Isabella Ragonese per La commedia di Orlando.
6. Matteo Angius per Sangue sul collo del gatto.
7. Nina Savary per Furioso Orlando; Iaia Forte per Un amore di Swann.
8. I duecento giovani protagonisti di Eresia della felicità.
9. Homo ridens di Teatro Sotterraneo.
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard (regia Marco Tullio Giordana); Due di noi di Michael Frayn.
11. Festival di Santarcangelo perchè negli ultimi 3-4 anni, e grazie a direzioni intelligenti, ha ritrovato una nuova giovinezza, da una parte fedele alla tradizione di essere un osservatorio della realtà contemporanea e dall’altra palestra di confronto della scena nazionale; come nuova iniziativa: la rassegna Expop Teatro di Cagliari; il lavoro costante e l’impegno teatrale di Ascanio Celestini; Calore di Enzo Cosimi: oltre a segnalare la qualità dello spettacolo di Enzo Cosimi che non solo non risente affatto del tempo trascorso, è da evidenziare come buona pratica quella del recupero e valorizzazione delle coreografie che hanno fatto la storia della danza contemporanea italiana. Sarebbe davvero auspicabile che questa venisse in qualche modo imitata e riprodotta anche nell’ambito del teatro. Si pensi all’importanza, soprattutto per le nuove generazioni, di poter vedere un giorno dal vivo spettacoli importanti, realizzati oltre venti o trenta anni fa da artisti e compagnie che hanno lasciato una traccia importante nella storia del teatro contemporaneo nazionale. Dai Magazzini alle Albe per intenderci. Calore e il suo successo di pubblico, soprattutto tra i giovani, in questo caso rappresenta un segno più che positivo. Potrebbe essere un festival, o un’associazione tra teatri e compagnie a farsene carico lanciando una sorta di campagna nazionale per il recupero, la valorizzazione e la diffusione del repertorio contemporaneo.
12. Booty Looting, coreografia di Wim Vandekeybus, produzione Ultima Vez.

    Domenico Rigotti
    1. Un tram che si chiama desiderio regia di Antonio Latella; The Coast of Utopia regia di Marco Tullio Giordana; Abram e Isac de I sacchi di sabbia. 
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio; Mario Perrotta (Atto finale – Flaubert); Damiano Michieletto (Il ventaglio).
 3. Rem Koolhaas (Prometeo e Le Baccanti al Teatro Greco di Siracusa); Daniela Dal Cin (Edipo re);
 4. Luca Lazzareschi per The Coast of Utopia e Summer.
 5. Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio); Ida Marinelli (Cassandra); Annamaria Guarnieri (Eleonora, ultima notte a Pittsburgh) .
6. Danilo Nigrelli (Giulio Cesare); Massimo Nicolini (Prometeo e Le Baccanti); Massimiliano Loizzi (Chi ha paura delle Badanti?).
 7. Valentina Picello (Lotta di negro e cani, Teatro i di Milano); Elisabetta Valgoi (per Un tram che si chiama desiderio).
 8. Alejandro Bruni Ocaña; Matthieu Pastore. 
9. Il diario di Maria Pia di Fausto Paravidino; Atto finale – Flaubert di Mario Perrotta (per l’ottimo lavoro di drammaturgia operato sul capolavoro di Gustave Flaubert Bouvard et Pécuchet).
 10. Rosso di John Logan (regia di Francesco Frongia e Ferdinando Bruni, Teatro dell’Elfo, Milano).
 11. Rassegna I Teatri del Sacro di Lucca; Teatro Officina di Milano per la sua quarantennale attività; Mario Perrotta per l’uso dei video in Atto finale – Flaubert.
 12 In Paris. A Play, regia Dmitry Krymov con Michail Baryshnikov(Festival dei Due Mondi Spoleto); Le centaure et l’animal (di e con Bartabas e Ko Morobushi, presentato a Torinodanza); The Winter’s (Maly Drama Theatre-Russia, regia di Declan Donnellan, Teatro Olimpico di Vicenza).

    Gabriele Rizza
    1. Un tram che si chiama desiderio Antonio Latella; De anima Virgilio Sieni; Giù Scimone e Sframeli.
2. Antonio Latella per Un tram che si chiama desiderio; Armando Punzo per Romeo e Giulietta-Mercuzio non vuole morire; Francesco Sframeli per Giù.
3. Lino Fiorito per Giù; Loris Giancola, per C.A.N.T.O. Visioni dal mito; Luca Baldini, per Ubu Roi.
4. Enzo Vetrano/Stefano Randisi per Totò e Vicé; Michele Di Mauro per Open Day; Claudio Morganti per Ombre Wozzeck.
5. Daria Deflorian (Reality e L’origine del mondo, ritratto di un interno); Silvia Gallerano (La merda); Annamaria Guarnieri (Eleonora, ultima notte a Pittsburgh).
6. Lorenzo Ansaloni (Atto finale – Flaubert); Ciro Masella (Ubu Roi); Bruno Armando (Un nemico del popolo).
7. Luciana Socci, L’abissina; Stella Egitto, Un nemico del popolo.
8. Lorenzo Berti; Andrea Luini; Maria Blandolino.
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); Lo schifo (Stefano Massini); Idoli (Carrozzeria Orfeo).
10. Occidente solitario (di Martin McDonagh).
11. Il Teatro di Buti per la coerenza artistica di un piccolo teatro che fa grandi cose; Utopia del Buongusto per aver saputo conciliare paesaggio, gastronomia e spettacolo; Zoom Festival Scandicci perchè rappresenta una finestra aperta; il Funaro di Pistoia.
12. Richard III di Sam Mendes; Le centaure et l’animal di Bartabas.

    Rodolfo Sacchettini
    1. Perdere la faccia e L’uomo della sabbia di Menoventi; Homo ridens di Teatro Sotterraneo.
2. César Brie per Karamazov; Teatro Sotterraneo per Homo ridens.
4. Marco Cavalcoli per Discorso alla Nazione di Fanny & Alexander; Claudio Morganti in Ombre Wozzeck.
5. Consuelo Battison per Perdere la faccia e L’uomo della sabbia di Menoventi, Daria Deflorian in L’origine del mondo, ritratto di un interno.
8. Gli attori e le attrici di Punta Corsara.
9. Attraverso il furore di Massimiliano Civica, Discorso alla Nazione di Fanny & Alexander.
11. Claudio Morganti per il suo percorso e per l’attività laboratoriale e di riflessione-seminario che porta avanti da anni con ostinazione e radicalità; il Dom di Bologna per le sue numerose attività.
12. Before Your Very Eyes di Gob Squad; The Yalta Conference testo e regia di Oriza Hirata.

    Attilio Scarpellini
    1. L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro); Ombre Wozzeck (Claudio Morganti); Attraverso il furore (Massimiliano Civica).
2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); Virgilio Sieni (De anima); César Brie (Karamazov).
3. Virgilio Sieni (De anima); Giovanni Marocco (Anticamera).
4. Roberto Latini (Noosfera Titanic); Corrado Invernizzi (The Coast of Utopia); Claudio Morganti (Ombre Wozzeck).
6. Marcello Sambati (Attraverso il furore); Francesco Pennacchia (Ombre Wozzeck); Fabrizio Parenti (The Coast of Utopia).
7. Federica Santoro (L’origine del mondo, ritratto di un interno); Aida Talliente (Porco mondo dei Biancofango); Rita Frongia (Ombre Wozzeck).
8. Alessandro Miele.
9. Aldo morto. Tragedia (Daniele Timpano); L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro).
10. The Coast of Utopia di Tom Stoppard (regia di Marco Tullio Giordana).
11. Claudio Morganti per la coerenza e l’ostinazione di un percorso artistico, laboratoriale e intellettuale che attraverso la fondamentale distinzione tra teatro e spettacolo riafferma l’autonomia poetica della scena; Gianni Staropoli per l’insieme del suo lavoro di “luciaio” nell’ambito delle produzioni più significative del teatro indipendente di questi anni e per la sua capacità, mai smentita, di assecondare con le sue luci le diverse temperature drammaturgiche a cui si applicano.

    Cristina Ventrucci
    1. L’origine del mondo, ritratto di un interno; L’uomo della sabbia; Karamazov.
 2. Antonio Latella (Un tram che si chiama desiderio); Massimiliano Civica (Attraverso il furore); César Brie (Karamazov).
 3. Annelisa Zaccheria (Un tram che si chiama desiderio); Marina Haas (L’origine del mondo, ritratto di un interno); Daniela Dal Cin (Edipo re).
4. Virgilio Sieni (Nei volti); Carlo Cecchi (Abbastanza sbronzo da dire ti amo?); Marco Cavalcoli (Discorso alla Nazione).
 5. Laura Marinoni (Un tram che si chiama desiderio); Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno); Monica Demuru (Bellas mariposas). 
6. Marcello Sambati (Attraverso il furore); il gruppo di Karamazov.
 7. Mia Fabbri e tutto il gruppo di Karamazov; Federica Santoro (L’origine del mondo, ritratto di un interno). 
8. Licia Lanera; il gruppo di Punta Corsara. 
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno; Bellas mariposas; Aldo morto. Tragedia.
 11. I maestri: Judith Malina per il candore e la grazia; Claudio Morganti per il percorso tra scena e teoria. Per la ricerca: tre creatori dell’impercettibile – Francesca Proia, Orthographe, Gruppo Nanou – e tre collettivi intenti a rifondare lunguaggi sulle macerie della rappresentazione – Kinkaleri, Codice Ivan, Teatro Sotterraneo. Per l’intarsio visionario: Màntica/Chiara Guidi a Cesena, Dom/Laminarie al Pilastro e Xing a Bologna, Masque Teatro/Crisalide e Città di Ebla/Ipercorpo a Forlì. Marco Isidori per la traduzione/riscrittura di Edipo re.
 12. Tokyo Notes (Oriza Hirata/Seinendan); Vision Disturbance (Richard Maxwell); Revolution Now (Gob Squad).

    Gherardo Vitali Rosati
    1. La merda; Occidente solitario.
2. Roberto Latini, Ubu Roi; Juan Diego Puerta Lopez, Occidente solitario.
3. Luca Baldini, per Ubu Roi; Loris Giancola, per C.A.N.T.O. Visioni dal mito.
4. Michele Di Mauro per Open Day; Alessandro Preziosi, Cyrano de Bergerac; Gianmarco Tognazzi, Un nemico del popolo.
5. Silvia Gallerano, La merda; Annamaria Guarnieri, Eleonora, ultima notte a Pittsburgh; Monica Guerritore, Mi chiedete di parlare.
6. Lorenzo Berti, in Ubu Roi, regia di Roberto Latini; Bruno Armando, Un nemico del popolo.
7. Stella Egitto, Un nemico del popolo; Luciana Socci, L’abissina.
8. Andrea Luini; Lorenzo Berti; Maria Blandolino.
9. La merda, di Cristian Ceresoli; Open Day, di Walter Fontana; Lo schifo, di Stefano Massini.
10. Occidente solitario, di Martin McDonagh.
11. Gianluca Misiti, per le musiche di Ubu Roi; Homo ridens, Teatro Sotterraneo, ottimo spettacolo di teatro ragazzi e al contempo di impegno civile; Carrozzeria Orfeo, per l’originalità del linguaggio dei suoi spettacoli; il Funaro per l’attività svolta, l’apertura alla scena internazionale nonostante l’assenza di finanziamenti pubblici; il laboratorio di Federico Tiezzi, Verso Woyzeck.
12. In Paris. A Play, regia di Dmitry Krymov; Richard III, regia di Sam Mendes.

    Silvana Zanovello
    1. La scuola delle mogli, produzione Stabile di Genova.
2. Marco Sciaccaluga (La scuola delle mogli); Giorgio Gallione (Tinello italiano); Antonio Zavatteri (Don Giovanni).
3. Guido Fiorato (Ciò che vide il maggiordomo).
4. Eros Pagni (La scuola delle mogli); Filippo Dini (Don Giovanni).
5. Laura Curino (Malapolvere); Elisabetta Pozzi (Elektra).
6. Mauro Pirovano (Ciò che vide il maggiordomo).
7. Mariella Speranza (Don Giovanni); Simona Guarino (Tinello italiano).
8. Alice Arcuri.
9. Tinello italiano, Malapolvere.
10. La huelga de las escobas.
11. ”Suq, il festival delle culture” nato a Genova da un’idea di Carla Peirolero accosta l’identità di diverse etnie proponendo diversi incontri dibattiti e spettacoli nella cornice di frequentatissimo “mercatino”. Selezionando artisti di diversa provenienza, prevalentemente nordafricani, mediorientali ma anche latino americani, la regista ha creato una compagnia multietnica di attori musicisti e ballerini che ha ormai al suo attivo diverse tornée italiane e serate allo Stabile di Genova (tra gli spettacoli realizzati Mama Africa dedicato a Miriam Makeba e Cous cous pesto e mandolino; Festival di Lunaria “In una notte d’estate”, diretto da Daniela Ardini porta in scena episodi poco conosciuti di Storia Locale come Nanin, Oliver Twist alla Ligure o Giulietta e Rahman a Borgio Verezzi quasi inedito divertissement di Vico Faggi sullo spunto di episodi realmente accaduti, senza trascurare esplorazioni nelle diverse culture teatrali del mediterraneo.

    Ettore Zocaro
    1.The Coast of Utopia; Santa Giovanna dei macelli; Il ventaglio.
2. Marco Tullio Giordana The Coast of Utopia; Marco Sciaccaluga La scuola delle mogli; Nanni Garella Otello.
3. Carmelo Giammello Così è (se vi pare); Alessandro Camera I masnadieri; Fabrizio Plessi L’opera da tre soldi.
4. Gabriele Lavia Tutto per bene; Massimo Ranieri L’opera da tre soldi; Franco Branciaroli Servo di scena.
5. Maria Paiato per Santa Giovanna dei macelli; Galatea Ranzi per Mistero doloroso; Mascia Musy per Trovarsi.
6. Luciano Virgilio Così è (se vi pare); Stefano Santospago Il principe di Homburg; Fausto Russo Alesi Santa Giovanna dei macelli.
7. Cristina Pasino I masnadieri; Elisabetta Valgoi Un tram che si chiama desiderio; Daniela Poggi Tutto per bene.
8. Lucia Lavia.
9. Esequie solenni di Antonio Tarantino; Exit di Fausto Paravidino; Giù di Spiro Scimone.
10. Non si uccidono così anche i cavalli? di Horace McCoy.
11. Produzione: Zachar di Michela Cescon per The Coast of Utopia; Teatro di Ricerca: Accademia degli Artefatti Taking Care of Baby; O a Palermo o all’inferno-27 maggio 1860 di Mimmo Cuticchio (spettacolo concepito per i 150 anni dell’Unità dell’Italia).
12. Caligula di Albert Camus regia di Eimuntas Nekrošius (Festival Villa Adriana Tivoli).

     

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