La Ribot non vuole più giocare, veniva da pensare percorrendo la riva degli Schiavoni deserta, a Venezia, dopo l’ultimo spettacolo della Biennale danza. Sarà forse per quell’ultima immagine che ci consegnava quest’opera al nero, i corpi degli interpreti ridotti a una massa quasi informe sotto lo strato spesso di vernice rossa che aveva lentamente coperto […]
Continua a leggere...I quattro corpi restano lì a lungo, davanti al nostro sguardo. Penzolanti l’uno accanto all’altro. Le mani che si erano strette fra loro in un ultimo gesto di solidarietà, prima di lasciarsi andare nel vuoto, ora giacciono inerti lungo i corpi che fino a un attimo prima ci avevano parlato di un microcosmo domestico, terribilmente […]
Continua a leggere...Comincia che ritorna a casa ancora arrabbiata per l’umiliazione subita. Perché le hanno tagliato il telefono, per aver dimenticato di pagare una bolletta. Cosa le va a capitare, a novant’anni… Episodio di poco conto ma che innesca un progressivo slittamento verso un’insoddisfazione, un senso di ribellione, un mescolarsi di ricordi. È un altro ritratto di […]
Continua a leggere...L’avevamo lasciata non molti mesi fa, Constanza Macras, alle prese con i “fantasmi” di un gruppo di acrobati cinesi incontrato nella provincia meridionale di Guangdong, in realtà tre ragazzine costrette fin da bambine sulla strada di una atroce disciplina. La ritroviamo alla testa di uno scatenatissimo ensemble di danzatori sudafricani, nello spettacolo presentato sul palcoscenico […]
Continua a leggere...Lo ricordiamo bene quel muro che all’aprirsi del sipario chiudeva la scena e subito crollava fragorosamente, lasciando sul palco una distesa di pesanti blocchi di cemento che restavano lì per tutto lo spettacolo, senza cedere sotto i passi dei danzatori. E le corse lì sopra dei sopravvissuti a quel terremoto, mentre ancora restava per aria […]
Continua a leggere...