C’è una sorta di ossessione linguistica nei testi di Jean-Luc Lagarce. Un tira e molla grammaticale. Un rigirare intorno alle parole di chi le cose non sa dirle, non è sicuro di come dirle, appena le ha dette vorrebbe forse subito ritrattarle. Che rende frammentaria la comunicazione e lascia molto spazio ai non detti. Il […]
Continua a leggere...La strana parola di autodramma accompagna da molto tempo il lavoro del Teatro povero di Monticchiello. Vuol dire non soltanto che lo spettacolo che va in scena ogni anno in piazza, d’estate, è ideato scritto e interpretato dalla gente del paese ma che essa ne è anche l’oggetto. Il tema. La trama drammaturgica. In una […]
Continua a leggere...Il Paradiso di Romeo Castellucci è una visione che si può soltanto spiare per un breve momento, dalla finestra circolare praticata in basso nella parete nera che chiude allo sguardo l’interno della chiesa dei Celestini. Da quella apertura, oscurata a tratti dallo sventolare di una bandiera nera, le fughe verticali dell’architettura gotica si riflettono nello […]
Continua a leggere...La letteratura non mi interessa, dice Jean-Marie Straub. La letteratura al cinema è noiosa. E può sembrare affermazione paradossale, conoscendo quanta parte del lavoro artistico del cineasta francese e della sua compagna Danièle Huillet nasce da una matrice letteraria. Dal Böll degli esordi, la già folgorante Cronaca di Maria Magdalena Bach del ’68, agli autori […]
Continua a leggere...Giuseppe Penone è uno scultore di vuoti. Di impronte, cavità, fessure. Scanalature che si aprono come una ferita nel piano del legno. Solchi profondi che accompagnano la tessitura venosa del marmo. Fori scavati nella pietra che si riempiono di foglie di alloro. Scatole craniche costruite intorno alla sagoma di una foglia. Cortecce aperte a mostrare […]
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