Sullo schermo che funge da fondale si proietta l’immagine di una anziana donna morente. È seduta in poltrona, immobile, gli occhi socchiusi. La camera fissa su quel volto ne registra i minimi movimenti rallentati. È per lei che si intona Requiem pour L., l’ultima creazione di Alain Platel e Fabrizio Cassol, presentata al teatro Ariosto […]
Continua a leggere...Lascia un incerto senso di vertigine lo spaesante nicht schlafen di Alain Platel a Torinodanza. Sarà forse per quei cavalli abbattuti con cui si presenta agli occhi degli spettatori, alle Fonderie Limone di Moncalieri. Giacciono uno sull’altro su una specie di palchetto al fondo della scena. Riversi sul dorso, gli arti ancora tesi in uno […]
Continua a leggere...La cosa più facile da dire è che Alain Platel è uno dei pochi artisti della scena contemporanea dotati di un riconoscibile linguaggio e tuttavia capaci ogni volta di sorprendere lo spettatore. Come se nel suo gioco scenico provasse ogni volta, con una continua mossa del cavallo, a spostare di sbieco gli elementi che muove […]
Continua a leggere...Lo ricordiamo bene quello scatenato e struggente Bernadetje, ambientato fra le macchine di un autoscontro, che ci innamorò di Alain Platel. Da allora, ed è passato più di un decennio, Platel si è affermato sulla scena internazionale fra i pochi artisti davvero cruciali per interpretare la contemporaneità (mettiamo Marthaler, Jan Fabre, Rodrigo Garcia, Alvis Hermanis […]
Continua a leggere...1. C’è un momento esemplare nella bella messa in scena della Trilogia della villeggiatura allestita da Toni Servillo. La giovane protagonista di quelle smanie, di tutta quella comica infelicità per un abito o per un amante, avanza sola fino al margine del proscenio ma lì, invece di dar voce a un suo atteso monologo, si […]
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