Christoph Marthaler o la dissoluzione del linguaggio. Fin dal suo apparire sulla scena internazionale, sulla metà degli anni novanta del secolo scorso, il geniale regista zurighese ha preso a bersaglio il linguaggio degli “specialisti”, trincerati nel bunker della propria casta o racchiusi a forza in uno spazio comune da cui non possono o non vogliono […]
Continua a leggere...È stato qui a Venezia che una quindicina d’anni fa si era incontrato per la prima volta Thomas Ostermeier. Il regista bavarese, appena approdato poco più che trentenne alla direzione della prestigiosa Schaubühne berlinese, si era presentato alla Biennale con un programmatico Shopping & Fucking che indicava senza mezzi termini, anche attraverso la scelta in […]
Continua a leggere...Come sempre avviene nelle creazioni di Christoph Marthaler, anche in Glaube Liebe Hoffnung l’inizio è lento, immobile. Sembra non succedere nulla. Un uomo entra in scena con una lunga scala, mentre nella buca dell’orchestra invisibili musicisti provano qualche accordo altrettanto rarefatto. Indossa una tuta blu, da operaio. Appoggia la scala alla facciata dell’edificio che occupa […]
Continua a leggere...Che grigiore! E che tristezza! Eccoci di nuovo di fronte a uno di quei grandi spazi chiusi che abbiamo imparato a ritrovare nei lavori di Christoph Marthaler, spazi reclusori da cui sembra impossibile uscire, anonimi non luoghi in odore di passato prossimo, dal bunker di Stunde Null alla nave degli Spezialisten o la sala di […]
Continua a leggere...Alla fine, come nella prima edizione con lo straordinario Sound of silence di Alvis Hermanis, Napoli teatro festival gioca la sua carta vincente. Lo spettacolo capace di riconciliare con l’idea stessa di teatro, di cui mostra una magistrale prova. E non ci si poteva attendere di meno, posto che si parla dell’ultima creazione di Christoph […]
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