Labirinti di tempo. Vengono in mente i “sentieri che si biforcano” di cui parlava un folgorante racconto di Borges. Siamo invece al teatro Argentina dove RomaEuropa festival ha portato l’ultima altrettanto spiazzante creazione di Mundruczó Kornél, geniale regista ungherese mai uguale a se stesso, capace com’è di cambiare ogni volta lo stile della lotta, per […]
Continua a leggere...Trudno byt’ bogom, è difficile essere un dio. Il nome di Arkadij e Boris Strugackij non compare fra i crediti di Hard to be a god, lo spettacolo presentato da Mundruczó Kornél al festival della Biennale teatro veneziana. Ma il titolo lascia pochi dubbi, non vi è dubbio cioè che da lì sia partito il […]
Continua a leggere...Si era capito subito che c’era di più del talento nel lavoro creativo di Mundruczó Kornél, quando il regista ungherese si era affacciato sulle scene europee con il disturbante Frankenstein-Project, una decina d’anni fa. E già si era cominciato a vedere i suoi film, subito premiati nei festival, come la cruda parabola familiare di Delta […]
Continua a leggere...Non ci si era sbagliati nel riconoscere il talento di Mundruczó Kornél davanti al disturbante Frankenstein-Project con cui si era affacciato sulle scene europee, prima di tradurlo anche in forma cinematografica. Il giovane regista ungherese trasportava la fragile impalcatura del romanzo di Mary Shelley in un set rimediato dentro un capannone attrezzato a mensa per […]
Continua a leggere...Forse non è proprio come quando i fuoriusciti dello Squat theatre fecero irruzione a ovest, in un mondo ancora diviso da un sipario di ferro, trascinando gli spettatori dentro la loro casa occupata dove Andy Warhol conviveva con Dostoevskij e veniva ucciso da Ulrike Meinhof. Però qualcosa ce li ricorda, quest’altra tribù di ungheresi che, […]
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