Non ci si era poi sbagliati tanto, parecchio tempo fa, quando si era avvicinato il teatro di Natalia Ginzburg al cinema del primo Nanni Moretti. Per quell’ambiente borghese in cui pescavano entrambi, quello di una classe intellettuale diffusa senza “aura” oltre che senza potere. Scrittori mancati o ancora illusi sul romanzo che non finiscono di scrivere. […]
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